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martedì 26 aprile 2022 | 09:47
Cronaca

Guerra - «Ivan è vivo», speranza per il combattente in Ucraina figlio di Sgarella che venne rapita dalla ‘ndrangheta - Notizie

Vavassori è ferito e si trova in ospedale dopo un attacco russo a Mariupol, dove era impegnato con il suo reggimento. Lo riferisce il padre, dopo ore di angoscia sulla sua sorte (ASCOLTA L'AUDIO)

di Redazione

Ivan Vavassori

Ivan Vavassori è vivo. La conferma arriva dal padre dopo ore di angoscia per la sorte dell’ex calciatore di Serie C, arruolato nell'esercito ucraino come volontario nelle brigate internazionali. Pietro Vavassori, imprenditore nel settore logistica, ha riferito a Repubblica che il figlio è ferito e si trova in ospedale, ma è fortunatamente in vita.

Nato in Russia, è stato adottato da una coppia piemontese, Pietro Vavassori e Alessandra Sgarella. Quest’ultima, nel 1997, era stata sequestrata dalla 'ndrangheta e tenuta prigioniera per dieci mesi. È morta nel 2011, a soli 52 anni dopo una lunga malattia.

Di Ivan Vavassori, 29 anni, non si avevano notizie da qualche giorno. A lanciare l’allarme, alcuni suoi amici che gestiscono i suoi profili social. Proprio loro avevano riferito di un attacco a Mariupol, in cui due convogli erano stati distrutti dall'esercito russo: «In uno di questi probabilmente c'era Ivan con il quarto reggimento». Poi, ieri si è acceso un nuovo lumicino di speranza: «La squadra di Ivan è ancora viva – era scritto in una storia pubblicata sul profilo Instagram del 29enne -. Ci sono 5 morti e 4 feriti ma non sappiamo i loro nomi». Questa mattina la conferma direttamente dal padre: Ivan è tra i sopravvissuti.

La procura di Milano ha aperto un'inchiesta conoscitiva, senza titolo di reato né indagati, sulla vicenda di Ivan coordinata dal pm Alberto Nobili che guida il pool dell’antiterrorismo milanese.