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domenica 13 novembre 2022 | 11:19
Salute

Campagna al via - Vaccino antinfluenzale, i medici di famiglia: «Senza un dca impossibile somministrare anche la quarta dose Covid» - Notizie

Il segretario di Catanzaro Gennaro De Nardo parla delle difficoltà che quest'anno si dovranno affrontare senza un accordo anziendale. Tra queste l'impossibilità di somministrare contemporaneamente i due sieri

di L. C.

«Al via la campagna vaccinale antinfluenzale 2022-2023, ma non senza difficoltà». È quanto afferma il segretario generale della Federazione italiana medici di famiglia di Catanzaro, Gennaro De Nardo. «Le criticità - spiega De Nardo - sono legate principalmente agli aspetti burocratici della campagna.

Infatti, non è stato possibile redigere, come previsto dall’accordo collettivo nazionale, un accordo aziendale in quanto quest’anno è stata prevista la stesura di una intesa regionale, punto di riferimento per gli accordi provinciali. Purtroppo, nonostante l’accordo regionale sia stato concordato con il sub commissario e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, lo stesso non è stato ancora recepito in un Dca».

«In ogni caso – prosegue il segretario provinciale della Fimmg Catanzaro – la campagna vaccinale antinfluenzale partirà anche in assenza di un accordo aziendale che si spera possa essere sottoscritto tra lunedì e martedì della prossima settimana. È opportuno ricordare che l’accordo aziendale costituisce il documento che delinea le regole che i medici di medicina generale dovranno seguire per raggiungere gli obiettivi previsti per la campagna vaccinale 2022-2023».

«Le difficoltà riscontrate – aggiunge De Nardo - non finiscono qui. Quest’anno, infatti, per i medici di medicina generale ci saranno ulteriori incombenze burocratiche che si aggiungono a quelle già esistenti. Tra queste ricordiamo: l’informativa da presentare ai pazienti per il consenso informato alla vaccinazione, l’acquisizione del consenso informato, la registrazione sui propri gestionali della vaccinazione con descrizione della tipologia del vaccino, del lotto e della scadenza.

Questi dati sono indispensabili per la rendicontazione dei vaccini utilizzati. Inoltre quest’anno è prevista un’ulteriore incombenza burocratica: la registrazione su un’ulteriore piattaforma regionale (piattaforma Giava), generando non pochi problemi organizzativi per la gestione del dato informatico».

«Nonostante queste difficoltà – sottolinea il segretario generale della Fimmg Catanzaro – i medici di medicina generale si pongono in prima linea per proteggere i propri assistiti dalla prossima ondata influenzale. Da lunedì 14 novembre, pertanto, verranno ritirate le dosi necessarie per intraprendere questa importante azione di sanità pubblica. I medici di famiglia della provincia di Catanzaro sul totale numero di dosi, che ammontano a circa 103mila, ne riceveranno circa 85.000.

A disposizione dei medici ci saranno quattro tipologie di vaccino antinfluenzale tetravalente che troveranno diversa indicazione di impiego a seconda delle caratteristiche della popolazione eleggibile alla vaccinazione antinfluenzale. I medici di medicina generale della Provincia di Catanzaro avranno a disposizione dosi di fluad tetra, di vaxgrip tetra, di efluelda e di flucelvax tetra, quest’ultimo più indicato per il personale sanitario».

«Purtroppo – evidenzia De Nardo – a causa delle difficoltà enunciate e della mancanza di un accordo aziendale non è stato possibile cogliere questa opportunità della vaccinazione antinfluenzale per poter somministrare in contemporanea la quarta dose del vaccino anti-covid. I medici di medicina generale potranno, invece, somministrare in contemporanea il vaccino antipneumococcico e antizoster, svolgendo un’importante azione di prevenzione. Questi vaccini saranno, infatti, distribuiti per prevenire la polmonite da pneumococco e l’herpes zoster».

«Nonostante le difficoltà – conclude De Nardo – i medici di medicina generale, anche in questa occasione, si pongono in prima linea a tutela della salute pubblica e a svolgere un ruolo determinante per migliorare l’efficienza del sistema sanitario regionale».