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sabato 23 dicembre 2023 | 20:47
Cronaca

L’ultimo saluto - La comunità di San Costantino in lacrime: oltre tremila persone al funerale del 13enne morto a scuola - Notizie

La funzione religiosa è stata officiata dal vescovo Attilio Nostro che nell'omelia ha invitato i fedeli a vivere la vita come se fosse sempre il primo giorno

di Giuseppe Currà

C'era tutto il paese di San Costantino Calabro, almeno 3000 persone, hanno partecipato oggi ai funerali di Domenico Mazzeo, il 13enne morto a scuola, giovedì scorso, al termine dell'ora di educazione fisica. La funzione funebre nella Chiesa madre del paese, è stata officiata dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Attilio Nostro alla presenza, tra gli altri, del sindaco Nicola Derito, della dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo Istituto comprensivo Luisa Vitale e dei primi cittadini dei Comuni del circondario.

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Le parole del vescovo

Il presule, nella sua omelia ha invitato i fedeli «a vivere la vita come se fosse sempre il primo giorno; significa dare un peso specifico che spesso non diamo, significa apprezzare le persone che abbiamo accanto e che a volte capita di non fare, accorgendoci della loro importanza solo quando non ci sono più. L’altra sera parlavo con i genitori e la sorella di Domenico. Ho provato a dire loro e oggi lo dico a voi che oggi questo Vangelo riguarda Domenico. Quale sarà il destino di questo ragazzino? Giovanni Battista è nato per essere serve di Dio, è nato per morire. Ma Giovanni Battista è nato per preparare i cuori, per preparare la strada del Signore. La delusione che oggi proviamo deve trasformarsi in amore e non in dolore, non in odio. Dio si diverte con la nostra vita? No, non si diverte affatto».

«Il Signore – ha sottolineato il vescovo – è accanto a noi, ci mostra come morire e come vivere. Non dobbiamo sfidare Dio, la morte non è una sfida. Gesù non attende un ricordo, ma lo porta via con sé. Non allontaniamoci da Dio, non puntiamo il dito conto di lui. Lui ha contributo a generarlo e a costruirlo per tutta l’eternità. Dio amerà Domenico più della sua mamma. Basta alzare lo sguardo e renderci conto che il Signore desidera che continuiamo a vivere la comunione con chi ci ha preceduto. Dobbiamo proclamare Domenico vivo in Dio, vivo nei nostri cuori. Non è retorica, e lo stesso modo in cui Gesù viveva la sua vita. Noi dobbiamo rappresentare questa fede ai compagni di Domenico, è’ un loro diritto credere e amare».

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Il saluto del sindaco Derito

Il sindaco Derito si è fatto portavoce del sentimento della gente di San Costantino: «Non è facile prendere la parola in questi momenti particolari, non è facile per nessuno di noi essere presenti qui e porgere l'estremo saluto a Domenico. Oggi tutta la nostra comunità, sconvolta, piange la perdita di una giovane vita troppo presto sottratta all'amore della famiglia a cui va la nostra sincera vicinanza.  È un lutto che colpisce ciascuno di noi e non accettiamo quanto accaduto perché non riusciamo a dare una spiegazione». Il sindaco, per l'occasione delle esequie, ha proclamato il lutto cittadino e ieri ha ordinato la chiusura di tutte le scuole del territorio comunale. Terminata la funzione, l'uscita del feretro dalla chiesa è stata accompagnata da un lungo applauso mentre palloncini bianchi venivano liberati nell'aria.