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mercoledì 28 febbraio 2024 | 18:40
Politica

Il dibattito - Autonomia differenziata, a Lamezia incontro con la vicepresidente della Camera Ascani (Pd): «Il Governo odia il Sud» - Notizie

Il risultato positivo della Sardegna sembra aver portato linfa nuova in casa dem anche alle nostre latitudini dove i principali esponenti si danno da fare e si guardano intorno per la costruzione del campo largo 

di Sonia  Rocca

Uno scatto dall’incontro

Il risultato positivo della Sardegna sembra aver portato linfa nuova in casa dem anche in Calabria. L'occasione è stata il meeting con la vicepresidente della Camera, Anna Ascani, che ha incontrato la stampa sul tema dell'autonomia differenziata. In particolare, il tema che ha visto un ampio confronto è stato, neanche a dirlo, "Se il Sud non cresce non cresce il Paese". L'eco della vittoria di Todde, superando i confini isolani, apre indubbiamente una nuova fase per un Pd sempre più al femminile e sempre più aperto a nuove possibilità. Il campo largo ormai è realtà indispensabile per costruire l'alternativa. A tutti i livelli e quindi anche in Calabria dove gli appuntamenti elettorali delle grandi città anticiperanno poi la scommessa regionale.

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Insieme ad Anna Ascani al tavolo: Amalia Bruni ed Ernesto Alecci per il gruppo consiliare regionale, la presidente dell'assemblea regionale del partito Giusy Iemma, il segretario provinciale di Catanzaro Domenico Giampà e Lidia Vescio, portavoce delle donne dem. Il discorso è stato incentrato sull'autonomia differenziata la legge che il Governo sta cercando di far passare anche se, in realtà, secondo Ascani, «si tratta di una vera e propria modifica costituzionale che cambierebbe le sorti del Paese che di fatto sarà diviso in venti stati». Su questo punto ha insistito, dal canto suo, Amalia Bruni: «La prospettiva dell'autonomia differenziata è totalmente antistorica, stiamo tornando a prima di Garibaldi soprattutto nel contesto calabrese complesso e difficile con il Pil più basso d'Europa e dove i cittadini non hanno più capacità di reazione».

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I problemi cronici della Calabria dunque, è stato detto, si aggraveranno se questa riforma dovesse passare. I cittadini dovranno fare i conti con un sistema sanitario pubblico sempre più in stato di abbandono a favore della sanità privata. Per non parlare del sistema scolastico che non potrà più contare su risorse pubbliche adeguate a disposizione. Insomma, la mai risolta questione meridionale che, oggi, per la prima volta dal dopoguerra, non è più nell'agenda nazionale delle priorità. Questo è quanto e Ascani, 36 anni, di cui gli ultimi dieci da parlamentare, sta portando in giro per i territori con l'obiettivo di fare emergere intanto «il rischio che corre il Paese e la sua unità nazionale e - entrando nel merito della riforma - la cancellazione del welfare, che ha sempre contraddistinto il nostro sistema democratico».

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«Senza considerare,- aggiunge Ascani - che tenere alto il Pil della Lombardia è perfettamente inutile se tutto il resto della Paese va giù. Questo governo odia il Sud e le ha dimostrato con i tagli al fondo di coesione, con lo spostamento dei fondi europei ed ora con questa legge. Odia i poveri ed i deboli. Taglia il reddito di cittadinanza e lo annuncia con un messaggino sotto Natale. Taglia i fondi per i disabili con grande crudeltà». Alecci da parte sua ha evidenziato come anche «i livelli essenziali, i cosiddetti Lep, si tradurranno davvero a pochissimo essendo legato al discorso del gettito ed ha posto l'attenzione sulla necessità che in Calabria si guardi ad un futuro diverso a partire dal turismo».

Per Iemma: «Al Sud ci sarebbe la necessità di investire molto di più sulle politiche sociali e sulla sanità che non può essere risolta dai medici cubani». Mentre Giampà ha posto l'attenzione sul nuovo corso del Pd calabrese: «Finalmente un partito "normale" rispetto al passato - riferendosi evidentemente ai commissariamenti ed alle memorabili diatribe interne - questo gruppo dirigente trae forza dal confronto con i territori dive molti nostri amministratori e sindaci fanno la differenza».

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Insomma il Pd spiega le vele per la costruzione del campo largo che, come ha detto Ascani, chiama a raccolta non solo Conte ed il suo movimento ma anche a più miti consigli Italia Viva ed Azione. Ed anche in Calabria i dem sì danno da fare e si guardano intorno.  Quanto al tema del dibattito e sul rischio che corre la Calabria, emblematica la frase di Saverio Strati riportata da Luigi Muraca della segreteria regionale nel suo intervento: «I morti non si devono piangere, in Calabria si piange quando si nasce».