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lunedì 21 gennaio 2019 | 16:04
Economia e Lavoro

Quota Cento, l’Ugl al fianco dei pensionati - Notizie

Il sindacato calabrese partecipa ad un incontro sulla riforma del sistema pensionistico che consente un’uscita dal lavoro volontaria se in possesso di requisiti anagrafici e contributivi. Il segretario Cuzzupi: «Interventi diversi sono possibili»  

di Redazione

Il segretario Cuzzupi

Si è tenuto in Roma, nella sede della Confederazione Ugl l’incontro del Comitato direttivo confederale del sindacato. A rappresentare la Calabria il segretario  dell'Unione Regionale Ornella Cuzzupi. L’incontro, presieduto dal segretario generale Francesco Paolo Capone, ha rappresentato  un importante momento d'incontro e di confronto tra i dirigenti nazionali, impegnati nella tutela dei lavoratori associati e dei cittadini, che sempre più spesso si rivolgono alle nostre strutture in cerca di chiarimenti e tutele di ogni genere. Ai lavori del Comitato ha preso parte anche il sottosegretario  di Stato al Lavoro e Politiche Sociali Claudio Durigon, già vice segretario generale dell’Ugl il quale nel corso del suo intervento ha delucidato i presenti sull'importante riforma del sistema pensionistico in relazione alla famigerata “Quota 100”,che consente ai lavoratori pubblici e privati, un’uscita dal lavoro volontaria una volta in possesso dei requisiti  anagrafici e contributivi  richiesti.                               

«Finalmente dopo anni di politiche che hanno solo penalizzato i lavoratori e i pensionati, il governo centrale prova a fare qualcosa di diverso e di fornire una speranza a chi si accinge a lasciare il mondo del lavoro».

Ad affermarlo è il segretario generale della Ugl Calabria Ornella Cuzzupi che ha proseguito: «Il nostro sindacato continuerà a monitorare la vicenda con spirito costruttivo e al fianco dei lavoratori che sono stati per troppo tempo penalizzati, specialmente dopo l’approvazione della legge Fornero. Interventi diversi sono possibili, come si sta dimostrando, e non possono essere sempre i lavoratori, e i pensionati, a sostenere il peso dell’enorme debito pubblico accumulati in lunghissimi anni di cattiva amministrazione dello Stato».