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venerdì 10 luglio 2020 | 11:29
Cronaca

«Il gotha di Cosa nostra si rivolse alla ‘ndrangheta per aggiustare i processi sui Graviano» - Notizie

‘Ndrangheta stragista, il procuratore aggiunto Lombardo punta sul comitato d’affari fatto di mafia, massoneria deviata e pezzi dello Stato. Ed emerge il ruolo dei calabresi per risolvere problemi giudiziari

di Consolato Minniti

’Ndrangheta stragista, la requisitoria del pm Lombardo

«L’alta mafia di Palermo si rivolse alle famiglie di ‘ndrangheta di Bova Marina e Gioia Tauro per l’aggiustamento dei processi che riguardavano i Graviano. Uno dei territori di più alta mafia come Palermo, dunque, deve rivolgersi a un paesino pressoché sconosciuto. Ecco qual è la forza della ‘ndrangheta calabrese. Ecco la chiave di lettura che dobbiamo dare. La verità giudiziarie si raccontano leggendo le sentenze». Così si è espresso il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo nel corso della requisitoria del processo ‘Ndrangheta stragista, in corso davanti alla Corte d’Assise di Reggio Calabria e che vede imputati il boss Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone quali mandanti degli agguati ai carabinieri nel periodo stragista.

La massoneria calabrese è quella che conta

Per il procuratore Lombardo «con la mammasantissima, l’alta ‘ndrangheta era espressione dei circuiti massonici che contano. Ciò conferma la sinergia fra cosa nostra, ‘ndrangheta e massoneria irregolare o deviata. E non è altro che il modello voluto e gestito per decenni da Licio Gelli. Questo ce lo spiega Virgiglio quando ci dice di non criminalizzare i massoni». Ed è all’interno di quella componente massonica, impastata di ‘ndrangheta, mafia e pezzi deviati dello Stato che si annida l’origine di quella strategia stragista, rimarca il pubblico ministero.

Gli incontri per aggiustare i processi

Lombardo ricostruire l’incontro avvenuto nel 1999, quando i Graviano sono interessati da problemi giudiziari e hanno la necessità di ottenere aggiustamenti dalla ‘ndrangheta. Riprende le parole del pentito Sergio Tranchina che racconta l’incontro avvenuto in Calabria (tramite Piromalli e Vadalà), che riscontra ulteriormente le parole del collaboratore Cannella, quando riporta il pensiero di Ciancimino, il quale sosteneva che i rapporti più alti con la massoneria sono in Calabria, anche per le decisioni giudiziarie. «Retrodatato al 1999 il tentativo di aggiustamento processuale di cui Tranchina era testimone e protagonista, si può apprezzare – spiega Lombardo – come i tre collaboratori facessero riferimento a due episodi che però facevano parte di un’unica strategia corruttiva che i Graviano continuavano ad attuare attraverso le più alte espressioni della ‘ndrangheta. Ma aggiustare i processi è uno dei progetti più ambiziosi del comitato d’affari ‘ndrangheta-cosa nostra- pezzi di istituzioni. Il rapporto con gli amici calabresi, in relazione alla capacità di ottenere sostegno, è un profilo altissimo nel momento in cui viene contestualizzato. Ma aggiustare i processi è uno dei progetti più ambiziosi del comitato d’affari ‘ndrangheta-cosa nostra- pezzi di istituzioni. Il rapporto con gli amici calabresi, in relazione alla capacità di ottenere sostegno, è un profilo altissimo nel momento in cui viene contestualizzato».

 

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