Coinvolto nell’inchiesta 'Aemilia' per mesi: solo ora si scopre che era un caso di omonimia

Al termine dell’indagine vagliando la posizione di Giuseppe Ruggiero, è venuto alla luce che la persona aveva lo stesso nome e cognome dell'indagato, ma differente data di nascita. Solo a quel punto la Procura a quel punto ha chiesto l'archiviazione
di Redazione
30 ottobre 2015
10:33

Età diversa e diverso luogo di nascita ma stesso nome e stesso cognome, questo il motivo dell’errato coinvolgimento di Giuseppe Ruggiero nell’inchiesta Aemilia.

 


47 anni, originario di Cutro (Crotone), padre di sette figli e residente da 20 anni in Germania, nell'indagine a Ruggiero era contestato l'impiego di beni di provenienza illecita, aggravato dall'aver agito per agevolare una cosca. L'accusa era nata da una presunta partecipazione ad una società a responsabilità limitata: per lui la Dda chiese la custodia cautelare in carcere, istanza respinta dal Gip non per l'errore di persona, ma perché si considerò marginale la partecipazione all'attività delittuosa. La Dda allora fece appello al Riesame, che confermò la decisione del Gip, ancora una volta senza constatare l'omonimia.

 

Solo al termine delle indagini, grazie ad una memoria del suo difensore, avv.Roberto Filocamo, con allegata una visura societaria, emerse che la persona legata alla Srl aveva lo stesso nome e cognome dell'indagato, ma differente data di nascita. La Procura a quel punto ha chiesto l'archiviazione.

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