Via Crucis della Calabria

Per i credenti e i non credenti la Via Crucis evoca qualcosa di emotivamente forte, alto, il punto di congiunzione tra il trascendente e la sofferenza terrena. La Via Crucis si sviluppa nella pietà popolare verso la sofferenza di Cristo e in Calabria e in tante regioni meridionali è uno dei riti con cui il popolo si identifica. In quella Croce ciascuno vede la propria Croce, soprattutto nei territori dove la sofferenza è l’orologio che scandisce la quotidianità.


Scriveva Natalia Ginzburg: “Il crocifisso è il segno del dolore umano. La corona di spine, i chiodi, evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo”.
Abbiamo pensato a un’inchiesta che partendo dalla Croce che la gente comune porta con sé fosse rappresentativa della Via Crucis quotidiana che tanti di noi portano ogni giorno.


Sono 14 le stazioni della Via Crucis, così per noi i temi che affronteremo e le storie che racconteremo sono le 14 stazioni dalle quali partire per superare il martirio quotidiano dei calabresi. Abbiamo scelto alcuni settori, spaccati di tempo e di lotta quotidiana che per noi sono rappresentativi del Calvario quotidiano che spesso va in scena in Calabria: Sanità, povertà, disoccupazione, precarietà, solitudine, immigrazione, mafia.

C’è una Pasqua che in Calabria è bellissima, fatta di religiosità popolare, di riti e di tradizioni che va raccontata. Ma c’è una Via Crucis della Calabria che non può essere dimenticata, che dobbiamo vedere nel suo impatto nelle città e nelle periferie, nei piccoli e nei grandi centri. Un’altra Calabria da raccontare e che noi calabresi dobbiamo cambiare.

L'Editoriale

A causa di una grave malattia Claudio a 40 anni perse il suo impiego statale. Con la pandemia anche la moglie è rimasta senza lavoro e ora sopravvivono con poche centinaia di euro al mese. Alessandro vive nella villa che si costruì negli anni ‘80 quando gli affari andavano a gonfie vele ma oggi di quei fasti non è rimasto più nulla (ASCOLTA L'AUDIO)

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Una giovane coppia con tre figli lotta quotidianamente per sopravvivere in una condizione di estrema difficoltà economica. L’unico spiraglio di luce è l’impegno dei volontari che li aiutano ad affrontare un disagio di cui dovrebbe farsi carico lo Stato (ASCOLTA L'AUDIO)

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In una regione che fa registrare un’età media sempre più alta dei suoi residenti sono tante le storie di disagio. Un tempo era raro imbattersi in pensionati costretti a vivere da soli. Oggi è una condizione sempre più frequente e alla fatica del corpo si somma quella dell'anima (ASCOLTA L'AUDIO)

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Anche quando le possibilità offerte dal Pollino allo Stretto sono valide, in tanti preferiscono rivolgersi altrove. Un meccanismo alimentato dalla diffidenza verso un sistema che sconta decenni di disservizi e strutture fatiscenti. La storia di Patrizia e la sua guerra contro il cancro (ASCOLTA L'AUDIO)

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Le storie di chi resiste nonostante tutto e la passione che ancora anima gli operatori sanitari spesso costretti ad arrangiarsi con strumenti di fortuna per salvare le vite dei pazienti (ASCOLTA L'AUDIO)

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Oggi la povertà è una condizione che colpisce persone insospettabili. Come questa giovane donna, madre separata con un contratto a tempo indeterminato ma costretta a rivolgersi alla Caritas per riuscire a tirare avanti: «La prima volta mi sono sentita morire» 

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Secondo i dati Istat il tasso di disoccupazione in Calabria è pari al 21,9% rispetto al 13,1% su scala nazionale. Catanzaro e Reggio le province con più occupati, Vibo Valentia all'ultimo posto. Le esperienze di chi lotta da anni per un reddito sicuro e un impiego gratificante

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Da Vibo Valentia a Reggio, da Catanzaro a Cosenza fino a Crotone: non c’è angolo della regione che non sconti la mancanza cronica di un’assistenza sanitaria efficiente. In trincea pochi medici e operatori demotivati (ASCOLTA L'AUDIO)

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Come il papà che dorme in macchina nei pressi dell'ospedale Bambino Gesù di Roma dove è ricoverato il figlioletto che può vedere una volta al giorno. Sono tante le storie come queste. L’emigrazione sanitaria è costata alla Regione 160 milioni di euro nel 2021 (ASCOLTA L'AUDIO)

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Parla Mary Sorrentino, madre di Federica Monteleone, sedici anni dopo il decesso della ragazza all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia dove doveva subire una banale appendicectomia: «Ancora non so cosa sia successo là dentro» (ASCOLTA L'AUDIO)

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I flussi migratori sono cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi mesi ma non sono una novità per questa regione che da almeno due decenni accoglie chi approda sulle sue coste senza risparmiarsi. Il caso di Camini, nella Locride, dove un quinto degli abitanti sono extracomunitari (ASCOLTA L'AUDIO)

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Le storie di Filippo Ceravolo, Francesco Inzitari e Francesco Vangeli. Il dolore infinito dei loro cari, privati del bene più grande: chi attende che gli impuniti paghino, chi invece una tomba su cui posare un fiore (ASCOLTA L'AUDIO)

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Sono migliaia in Calabria i percettori di sussidi impiegati nelle pubbliche amministrazioni senza contratto e senza contributi. Sfruttamento legalizzato che annichilisce le speranze di intere generazioni sempre sul filo della disoccupazione. Le storie (ASCOLTA L'AUDIO

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La strage che si è consumata al largo di Crotone ha cambiato la percezione di una parte dell’opinione pubblica. Oggi chi opera nel volontariato trova maggiore empatia tra la gente. Pino De Lucia della cooperativa Agorà Kroton racconta ciò che sarebbe potuto essere ma anche la mobilitazione avvenuta attorno a quei fatti terribili

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