Eolico, chiesto il processo per il consigliere Graziano

La Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 indagati coinvolti nell'affare dell'Eolico 'Wind Farm'
di Gabriella Passariello
30 settembre 2015
11:26

C'erano le mani della cosca Arena sul Parco eolico 'Wind Farm' di Isola Capo Rizzuto che con i suoi 48 aerogeneratori è considerato tra i più grandi in Europa per estensione e potenza erogata. Dietro l'affaire milionario Pasquale Arena 59 anni, dirigente al Comune di Isola Capo Rizzuto, fratello di Carmine, morto nell'ottobre del 2004 in un agguato di stampo mafioso, nonché erede del vecchio capo clan Nicola Arena. I sostituti procuratori della Repubblica di Catanzaro Domenico Guarascio e Paolo Petrolo hanno chiesto il rinvio a giudizio per 24 indagati accusati a vario titolo di reati contro la Pubblica amministrazione, abuso di ufficio, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e interposizione fittizia delle quote societarie. Tra gli accusati compaiono anche i nomi di Carmelo Misiti, dirigente del Dipartimento Attività produttive della Regione Calabria e di Giuseppe Graziano, attuale consigliere regionale di maggioranza all’epoca dei fatti componente del Nucleo Via, che insieme ad altri colleghi avrebbero fornito parere favorevole riguardo la compatibilità ambientale del progetto per la realizzazione del parco eolico in località 'Le Cannelle' in assenza di apposita istruttoria, con l'aggravante di aver facilitato le illecite attività consortili facenti capo alla cosca Arena. Pasquale Arena in qualità di referente e gestore occulto della cosca, avvalendosi di prestanome interposti nella titolarità delle quote sociali e delle attività economiche, avrebbe avviato e realizzato, per conto della cosca, il Parco eolico formalmente di proprietà della 'Vent1 Capo Rizzuto srl', avvalendosi di una rete di società estere che sarebbero servite a nascondere il nome della famiglia Arena dietro l'affaire del Parco. Dalle attività investigative è emerso che lo stesso Pasquale Arena, avrebbe curato tutte le fasi realizzative del Parco eolico, direttamente o attraverso il cugino Nicola Arena, Carmine Megna, Frick Martin Josef, Roberto Gobbi. E sarebbe stato lui il capo anche quando uscì dalla 'Purena srl', dalla 'Vent1 Capo Rizzuto srl', società proprietaria del Parco eolico. Era lui il 'dominus' come lo ha definito il procuratore aggiunto anche quando venivano affidati ad altre imprese i lavori di realizzazione del Parco come la 'Veda snc di Ventura Fabiola & Co' di cui risultano proprietari fittizi Maiolo Giovanni e Fabiola Valeria Ventura. Dalle intercettazioni intercorse tra Carmine Megna e gli intermediari emerge la presenza di Pasquale Arena nelle trattative di vendita del Parco. Adesso la parola passa al gup che nel contraddittorio tra accusa e difesa dovrà decidere se accogliere la richiesta formulata dalla Procura.

Gabriella Passariello


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