Caccia agli automobilisti

Giungla autovelox, in Calabria ormai sono ovunque... e le multe fioccano

Alcuni sono stati installati anche in strade dove sono inutili se non addirittura pericolosi. Fino a quando i comuni potranno continuare a fare cassa così? E gli organi di controllo cosa fanno?

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di Franco Laratta
5 febbraio 2023
20:02
Foto ansa
Foto ansa

Ormai è una vera e propria giungla. Sulle strade calabresi, di qualsiasi categoria, in città o in paese, in centro o in periferia, praticamente ovunque, sono stati installati i famigerati autovelox. E molti altri lo saranno a breve. Sono ovunque, anche in strade dove sono perfettamente inutili, se non addirittura pericolosi.
In effetti, a dirla tutta, molti servono solo e soltanto a fare cassa. Perché ogni comune ha bisogno di entrate. E così è ormai inarrestabile la caccia all’automobilista

Vittime di questo perverso sistema sono soprattutto i poveri pendolari che per lavoro sono costretti a spostamenti quotidiani. Vittime anche i turisti e gli amanti dei week end nelle nostre località di montagna e di mare. Molti di loro protestano con lettere ed e-mail agli organi di informazione. E poi anche agli stessi comandi dei vigili urbani, per annunciare che non torneranno mai più in Calabria.
È difficile muoversi in questa giungla, complicato anche scoprire quanti di questi autovelox siano in regola. È praticamente impossibile capirci qualcosa.
Le autorità preposte, le prefetture, la polizia stradale, i vigili urbani, nessuno sembra interessato a fare luce in questo caos.


Eppure è ormai chiaro che molti autovelox sono irregolari, altri perfino abusivi. Poi ci sono quelli camuffati, semi nascosti, mal segnalati, privi delle prescritte indicazioni. L’obiettivo per tutti è uno solo: trarre in inganno il povero automobilista. Abbiamo visto, per come denunciato da questo giornale alcune settimane fa, perfino autovelox su tratti di cantiere, dove la velocità massima consentita è 30 km/h. Troppo facile colpire in queste condizioni. Dopo la nostra denuncia, quel controllo in movimento è scomparso. 
Ma nel frattempo sono scattate alcune centinaia di multe.

I comuni che usano questa tecnica di controllo della velocità sanno benissimo che nessuno darà incarico ad un avvocato per fare un ricorso presso il giudice di pace, magari per 70-80 € di multa. Perché alla fine il costo sarebbe molto più alto.
E così, a denti stretti, gli automobilisti preferiscono pagare. Ed è proprio su questo che contano i comuni. Che hanno un solo obiettivo: fare cassa.
Sarebbe il momento giusto che le prefetture mettano in atto un controllo a tappeto su tutte le strade della Calabria, per verificare la legalità, la legittimità ma anche l’opportunità di tanti sistemi di controllo, fissi o no, che sono operativi sulle strade calabresi. Anche perché in molti casi sono pericolosi, rappresentano un rischio, mentre in altri casi, e lo ripetiamo, sono perfettamente inutili.
A parte il fatto che ci sono altri sistemi di controllo, che non pesano sulle tasche degli automobilisti. Sappiamo benissimo che oggi gli automobilisti sono costretti a pagare cifre esorbitanti per fare carburante, sono costretti a subire e a pagare i prezzi di una crisi economica pesante, dalle conseguenze gravi, senza avere nessuno che li difenda. Ma gli automobilisti nella maggior parte dei casi, sono padri di famiglia, sono lavoratori, sono operai, sono pendolari. È gente che suda duramente; ogni giorno è costretta a fare decine e decine di chilometri, per uno stipendio molto spesso misero.
È giusto tutto questo? È corretto continuare con questa caccia all’automobilista?

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