Impianti sportivi occupati dai migranti: scatta la protesta a Reggio (FOTO)

Ormai da mesi sia la Palestra Viola che quella di Archi sono inutilizzabili perché occupati dai migranti. Il risultato è che adesso gli impianti hanno subito molti danni e sono in condizioni igieniche precarie
di Riccardo Tripepi
9 settembre 2016
16:48

Famiglie, ragazzi e associazioni sportive hanno invaso piazza Italia per riprendersi i propri spazi. Con le magliette delle proprie squadre i ragazzi hanno improvvisato un allenamento di basket per gridare il proprio disagio: non abbiamo più palestre e impianti in cui praticare la nostra attività.


Già perché sia la Palestra Viola (più nota come “scatolone”) che la palestra della scuola di Archi continuano ad essere occupati dai migranti che sono sbarcati in città praticamente senza soluzione di continuità durante questa estate.



Al momento sarebbero circa 500, minori non accompagnati, ad essere gestiti dall’Amministrazione comunale che è in palese difficoltà e sta studiando le soluzioni più opportune insieme alla Prefettura.


Anche perché con il passare del tempo gli impianti non sono soltanto non utilizzabili, ma stanno subendo ingenti danni dall’occupazione, in alcuni casi anche abusiva e non preventivata, per riparare i quali ci vorranno tempo e denaro, così come più volte denunciato dal Comitato Regionale della Federazione italiana Pallacanestro che ieri ha organizzato la manifestazione davanti al Comune.


“Il nostro è un atteggiamento assolutamente propositivo per aiutare il Comune a trovare le migliori soluzioni - ha detto il rappresentante del Comitato Regionale della Federazione Italiana Basket, Paolo Surace. Ma il Comune deve fare davvero la sua parte insieme alla Prefettura e alle altre Autorità preposte. Non deve ribaltarsi il concetto di precarietà ed emergenza. L’emergenza va restituita diversamente non penalizzando le società e occupando gli impianti sportivi vitali per una città come Reggio Calabria”.

 

Il consigliere delegato alla Protezione Civile Antonio Ruvolo, insieme all’assessore alla Legalità Muraca, ha incontrato i rappresentanti delle associazioni sportive e delle famiglie. “Stiamo provando interventi di manutenzione per la palestra di Archi anche per ripristinare il sistema fognario e provare a restituire la palestra alla cittadinanza già la prossima settimana. Per quanto riguarda, invece, lo “scatolone” abbiamo il problema di dover trovare collocazione alternativa ai migranti che attualmente stiamo ospitando, circa 110 nella struttura. Per i prossimi giorni ci saranno a disposizione già sette palestre individuate dall’Ufficio tecnico comunale”.


Palazzo San Giorgio avrebbe già stanziato alcune somme per intervenire, ma serve individuare ulteriori spazi in cui trasferire i migranti anche per dare loro sistemazione decente.


Gli impianti infatti sono in condizioni igieniche assai precarie e non sembrano più idonei neanche per una permanenza temporanea. E se i migranti soffrono stipati e senza servizi igienici, le famiglie reggini e i loro ragazzi stanno perdendo altri e preziosi spazi vitali in una città che già ne offre pochissimi.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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