Massoneria e 'ndrangheta, Pirilli si dichiara estraneo

Il politico replica alle parole di Sarra, ex consigliere regionale attualmente in carcere per l'inchiesta Mammasantissima
di Redazione
13 agosto 2016
10:34

In merito alle dichiarazioni di Alberto Sarra, riportate nella giornata di ieri, si difende Umberto Pirilli, politico di centrodestra. Sarra, in carcere per l'inchiesta “Mamma Santissima” dell’Dda di Reggio Calabria sulla cupola segreta degli “invisibili” che governerebbe la 'ndrangheta, interrogato in due occasioni nelle scorse settimane dal sostituto Giuseppe Lombardo e dai carabinieri del Ros, ha chiamato in causa il gruppo di politici formato dall’ex presidente della Regione Calabria e ex sindaco di Reggio, Giuseppe Scopelliti, dall’ex sottosegretario di Stato Giuseppe Valentino, da Umberto Pirilli (già europarlamentare) e da Pietro Fuda, ex deputato e attuale sindaco di Siderno. E’ quanto rivelato dalla Gazzetta del Sud e pubblicate ieri.

 


 

Di seguito, la risposta di Pirilli: «Leggo – ha dichiarato tramite nota -  le dichiarazioni di Sarra che accosta il mio nome a quello di una presunta cupola operante a Reggio Calabria e comprendendo le condizioni e lo stato anche piscologico di Sarra devo fermissimamente smentirle, almeno nella parte in cui chiama in causa inopportunamente il mio nome. Io non ho fatto mai parte nè di cupole, nè di associazioni segrete, nè di massoneria, nè di altre organizzazioni se non di quelle politiche nelle quali ufficialmente e pubblicamente ho militato (Msi e Alleanza Nazionale). Preciso inoltre che non ho mai avuto rapporti o/e semplici frequentazioni con elementi della mafia alla quale mai ho chiesto nulla e meno che meno sostegno elettorale».

 

Quindi, la ricostruzione della propria carriera politica: « La mia prima candidatura, con successo, è stata nel 1994 a presidente della provincia di Reggio Calabria. Venivo da Messina e non conoscevo l’ambiente. Nel 1998 ho perso la rielezione alla presidenza della provincia di Reggio Calabria anche perché avevo sbattuto mafiosi e mazzettari fuori dal palazzo. Nel 2000, da segretario regionale di AN, ero capolista con Caligiuri (FI) del listino e siamo stati eletti con i voti di lista, senza preferenze. Nel 2004, alle europee, sono stato eletto per la convergenza politica sul mio nome di gran parte del partito e di un elettorato che aveva condiviso e apprezzato al mia azione politica. Se poi – sì come pubblicato dai media, sarei stato votato da elementi coinvolti nell’inchiesta al fine di poter rendere libero il mio posto di assessore regionale, occupato poi da Sarra - questo fosse accaduto, certamente io ne ero completamente all’oscuro».

 

 

A questo punto: «se la “cupola” sarebbe nata secondo gli inquirenti nel 2005 - per come riportato dagli organi di stampa - come avrei potuto partecipare a tali incontri se la cupola presunta ancora non esisteva?».

 

 

Dal 2004 ha continuato Pirilli «dopo la mia elezione non ho preso parte a vicende o situazioni politiche locali, nè ho partecipato mai a riunioni politiche che non fossero pubbliche. Nel 2009, alla mia ricandidatura alle elezioni europee, tutti i soggetti nominati da Sarra mi hanno votato contro. Nel 2010 mi sono candidato a sindaco di Gioia Tauro e sono stato emblematicamente sconfitto, sia pure di misura. Se avessi fatto parte della presunta cupola, come si spiega che da quando la stessa sarebbe stata costituita (2005) io sono stato sempre contrastato e battuto alle elezioni? Conclusivamente tendo a precisare che non ho mai preso parte a riunioni con i soggetti indicati come facenti parte della presunta cupola. Preciso altresì che dopo l’esperienza di Gioia Tauro (2010) mi sono ritirato a vita privata senza partecipare mai ad alcuna riunione né pubblica e né privata».

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