La protesta

Basta morti sul lavoro, sindacati in piazza a Cosenza: «Fermare le aziende che non rispettano le norme sulle sicurezza»

VIDEO | Cgil e Uil alla manifestazione davanti alla Prefettura bruzia. Presenti i due segretari Senese e Sposato: «Non è più tollerabile nel 2024. Serve potenziare i controlli»

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di Antonio Clausi
11 aprile 2024
10:20

«A Suviana è stata una strage, non una tragedia. Chiamiamo le cose con il proprio nome». La nuova segretaria regionale della Uil, Maria Elena Senese, non gira intorno all’argomento e va dritto al nocciolo della questione dalla piazza di Cosenza, dove insieme alla Cgil ha organizzato una manifestazione per urlare “Basta alle morti sul lavoro”. «Non è tollerabile una cosa del genere nel 2024, né lo era prima» ribatte il numero uno della Cgil Angelo Sposato.

Sposato e Senese

Insieme rilanciano la lotta ai subappalti («dove si annidano contratti precari e minore sicurezza») e invocano una vera e propria patente a punti per condizionare l’erogazione di finanziamenti o incentivi pubblici alle sole aziende che rispettano le norme sulla sicurezza. Hanno incontrato il Prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella, pregandola di farsi portavoce con il Governo delle loro proposte e ribadito anche «la necessità di potenziare i controlli con un piano straordinario di assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali ad oggi paurosamente a corto di organici».


Le bandiere di due dei tre sindacati confederati si sono mischiate in piazza XI Settembre per uno sciopero generale di 4 ore condividendo le preoccupazioni dei loro rappresentanti. «Le aziende che non rispettano le norme sulla sicurezza vanno fermate» - hanno sentenziato i militanti mentre si scambiavano opinioni su Suviana. «Dopo Firenze e Brandizzo - aggiunge Senese - speravamo che il Governo investisse in sicurezza. Vogliamo nuovi ispettori, delle 700 unità di cui parla il Consiglio dei Ministri, 500 risalgono agli scioperi fatti nell’era Draghi. Inoltre non è più procrastinabile la patente a punti: aspettiamo ormai dal 2008 e non c’è nulla di nuovo».

Per Cgil e Uil è l’ora di azioni incisive e non più rimandabili, pertanto. Per loro il paese ha bisogno di importanti investimenti in sicurezza e prevenzione. In Italia si registrano tre morti al giorno e in Calabria allarmano il settore edilizio e l’agricoltura. Per i sindacati serve una battaglia culturale che investa non solo i dipendenti, ma anche i vertici aziendali. «Le morti sul lavoro registrano un dumping contrattuale evidente - conclude la neo segretaria della Uil - ecco perché siamo contro la logica dei subappalti a cascata, perché è lì che si annida il sommerso».

«Non basta l’indignazione - rilancia Sposato - servono azioni concrete. Con l’introduzione delle nuove norme sul subappalto, non si fa altro che alimentare la filiera del lavoro nero e dello sfruttamento. Lì dove ci sono tanti subappalti, l’anello debole, in questo meccanismo perverso, diventa il lavoratore perché si risparmia sulla sicurezza. Abbiamo sensibilizzato la Prefetta Ciaramella parlando del reato di omicidio sul lavoro e le abbiamo chiesto di spingere per l’introduzione di una norma sanzionatoria che imponga una distinzione netta tra le aziende sane e malate. Inoltre, le abbiamo fotografato la necessità di procedere ad un piano di assunzioni negli ispettorati nel lavoro. Il tema della interessa tanto i privati quanto le grandi opere, perché laddove non c’è sindaco c’è sfruttamento».

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