Reggio, la scena dell'agguato di Calanna -VIDEO

Colpi di fucile a canne mozze dalla strada per uccidere Domenico Polimeni e Giuseppe Greco. Questo il piano degli attentatori che l'altro ieri notte hanno fatto fuoco a Reggio, ferendo gravemente l'ex pentito e togliendo la vita a Polimeni. Ma la polizia avverte: nessun legame con le deposizioni di Greco.
di Francesco Creazzo
5 aprile 2016
15:08

Erano affacciati su questo piccolo ballatoio domenica notte Domenico Polimeni e Giuseppe Greco quando qualcuno, armato di un fucile caricato a pallettoni, ha sparato dalla strada situata leggermente più in alto. Il piombo ha bucato il muro e sfondato la finestra, oltre a colpire al petto e alla testa entrambi gli uomini. La dinamica dell'agguato in cui ha perso la vita il 48enne Polimeni ed è stato ferito l'ex pentito Greco non poteva essere più chiara.

 


L'abitazione sottoposta a sequestro, situata nei pressi di Calanna ma ancora nel comune di Reggio, era di proprietà della vittima che aveva alcuni precedenti di polizia. Greco invece, le cui condizioni di salute restano gravi anche se l'uomo non sembra in pericolo di vita, è un personaggio dallo spessore criminale molto più rilevante: figlio del boss Francesco ed ex pentito.

 

Eppure, secondo gli inquirenti, l'agguato ai suoi danni non sarebbe legato alla collaborazione con la giustizia: fatti molto più recenti avrebbero portato all'emissione della sentenza di morte, circostanze ed equilibri ancora da chiarire in un territorio, quello della valle del Gallico, che potrebbe stare attraversando un periodo di assestamento degli equilibri mafiosi.

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