Tendopoli migranti a Rosarno, Oliverio: ‘Chiudere questi campi-lager’

Sono le parole del presidente della regione Mario Oliverio ai microfoni di LaCnews24 nel corso della trasmissione ‘I fatti in Diretta’ durante la visita presso il campo migranti di Rosarno
di Redazione
7 gennaio 2016
16:16

Sono circa 1500 i migranti che vivono nella tendopoli di San Ferdinando e nel campo container di C.da Testa dell’Acqua di Rosarno; sono gli stessi ragazzi che ogni giorno con il duro lavoro nei campi e negli agrumeti cercano di guadagnare qualcosa, sono gli stessi ragazzi spesso vittime di soprusi e violenze.


Nella giornata di oggi il governatore della regione Calabria Oliverio, insieme ai consiglieri regionali D’agostino a Nucera e al capo della Protezione Civile regionale, Carlo Tansi, si è recato in visita presso il campo migranti di Rosarno denunciando la grave situazione in cui versano le persone che ivi risiedono.



‘Inammissibile accettare una situazione del genere’ – tuona Oliverio. Urge chiudere questi campi lager’. È stato questo il duro messaggio lanciato dal presidente Mario Oliverio ai microfoni di LaCnews24 nel corso della trasmissione televisiva ‘I fatti in diretta’.

'E' una situazione assurda non degna del vivere civile. Migliaia di uomini, di donne, di bambini, vivono in una condizione disumana. È necessario un intervento urgente - ha continuato il governatore - per garantire le condizioni minime ed i servizi essenziali quali acqua, energia, servizi igienici.


Ho chiesto direttamente al Prefetto Morcone, responsabile nazionale del fenomeno dell'immigrazione presso il Ministero dell'Interno, di assumere una iniziativa specifica sulla realtà di Rosarno al fine di fronteggiare le emergenze attraverso la fornitura di strutture come tende, container ecc, idonee al ricovero di tanti uomini, donne e bambini e la attivazione delle misure necessarie a garantire elementari condizioni di vita civile'.


Intanto, come evidenziato in articolo a firma di Michele Albanese su 'Il Quotidiano del Sud', insistenti sarebbero voci di una nuova rivolta immigrati, come reazione ai continui atti di violenza di cui sono vittime negli ultimi tempi. È ancora vivo il ricordo di sei anni fa quando ebbe luogo una dura rivolta dei migranti che misero a ferro e a fuoco un’intera città. Per evitare il peggio, le zone dove risiedono gli immigrati sarebbero quindi presidiati continuamente da Polizia e Carabinieri, così come le strade che intorno ai centri di raccolta e il centro urbano di Rosarno.

 

Prevenire è doveroso, ma è ancora più doveroso dare una risposta definitiva e ‘dignitosa’ per risolvere la condizione di precariato che ogni giorno questi ragazzi sono costretti ad affrontare.

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