La storia di Giuditta Levato, uccisa per aver difeso i diritti dei contadini

Nel 1946 sacrificò la sua vita e quella del bambino che portava in grembo contro i soprusi dei ricchi latifondisti. La Calabria la ricorda nell'anniversario della scomparsa 

790
di Paula Scalamogna
27 novembre 2018
16:12
Giuditta Levanto (Albi, 18 agosto 1915 – Calabricata, 28 novembre 1946)
Giuditta Levanto (Albi, 18 agosto 1915 – Calabricata, 28 novembre 1946)

Giuditta Levato fu una pioniera calabrese, la prima vittima alla lotta per il latifondo in Calabria nel 1946. Sacrificò la sua vita il 28 novembre e oggi ricorrono 72 anni dal giorno della sua morte. Era una semplice contadina calabrese, nativa di Calabricata, antico comune di Albi, oggi Sellia Marina (in provincia di Catanzaro) ma una grande figura nella lotta contro l’oppressione secolare del ceto borghese che godeva di privilegi inauditi a scapito della grande massa dei poveri contadini. Lottò fino a dare la vita per evitare che i retaggi e i soprusi della società a lei contemporanea cadessero nell’oblio. La giovane contadina si sacrificò per la sua gente ed è ricordata oggi come simbolo di riscatto.

 


Una donna piena di coraggio

Dopo la vittoria nella guerra di liberazione dal nazifascismo, il processo di emancipazione e di liberazione ha raggiunto il suo apice consentendo grandi progressi contemporanei, dalla democrazia ai diritti, scritti nella Carta costituzionale. Giuditta fu una donna coraggiosa, consapevole che il suo sacrificio avrebbe insegnato ai posteri a non ripetere gli errori della storia. Il suo personaggio segnò tutta la seconda metà del Novecento in Italia e nel mondo e fu espressione di una grande movimento che sancì una fase storica della Calabria e del Mezzogiorno: il movimento che lottò per la realizzazione dei decreti Gullo, che volevano demolire i vecchi privilegi feudali favorendo una nuova e giovane classe contadina che ruotava attorno ai grandi partiti di massa.

 

Il sacrificio di Giuditta

I latifondisti calabresi cercarono di ostacolare il provvedimento Gullo, vedendo nei nuovi proprietari terrieri degli usurpatori. La situazione sfociò in scontri violentissimi, i primi dei quali furono a Calabricata, nel 1946. Il 28 novembre di quell'anno Giuditta Levato si unì a un gruppo di persone che si scontrarono con Pietro Mazza, latifondista del luogo. La contesa era stata causata da una mandria di buoi che il Mazza aveva lasciato pascolare nei campi assegnati ai contadini, impedendone quindi la coltivazione. Durante la protesta, in circostanze mai del tutto chiarite, dal fucile di una persona al servizio del Mazza partì un colpo che raggiunse la donna all'addome. Giuditta fu trasportata prima a casa e subito dopo in ospedale, ma inutilmente. Morì all'età di 31 anni, mentre era incinta di sette mesi del suo terzo figlio.

 

Un sacrificio per la democrazia nel Mezzogiorno

Il primo a soccorrere Giuditta, dopo la fucilata che uccise lei e il figlio che portava in grembo, fu Pasquale Poerio allora semplice militante della sinistra e successivamente eletto deputato e senatore della repubblica. La Calabria e l'intera nazione in questa giornata ricorderanno la donna che non ebbe nessuna paura del fucile che le fu puntato contro e che lottò per la difesa della democrazia nel Mezzogiorno.

 

Le dichiarazioni di Puccio

In una nota il dirigente del Partito Democratico, Giovanni Puccio, ricordando l'anniversario, ha affermato che «l'esempio di Giuditta diventa attuale per ricordare che la politica non è solo quella che si si esprime nei moderni consessi democratici ma è  quella che deriva dai sentimenti di partecipazione, come quelli che animarono la coscienza di Giuditta e che oggi in condizioni diverse devono stimolare una nuova stagione di crescita, di sviluppo e di partecipazione democratica». Conclude: «Onorare Giuditta significa portare nell'animo quel sentimento di riscossa e di liberazione che può far crescere il progresso della Calabria e la democrazia in Italia e in Europa».

GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top