Fondi europei: la Calabria rischia di perdere gran parte dei finanziamenti

Taglio decisivo dei coofinanziamenti , perdite di circa 30 miliardi di euro
di redazione
5 novembre 2014
10:03

Passera sui fondi Ue - Saranno dimezzate le quote di coofinanziameto europeo nelle regioni del mezzogiorno. Lo ha annunciato l’ex ministro Corrado Passera in un intervento pubblicato sul sito di “Italia unica”. I fondi coofinanziati dall’Unione Europea per la Regione Calabria passerebbero dal 50% al 25%. «Il governo ha deciso, di comune accordo con la Commissione europea , si legge nell'intervento di Passera , di confermare il dimezzamento del cofinanziamento per gli interventi in Calabria, Campania e Sicilia passando dal 50% al 25%”.


Il danno però non si ferma qui, infatti, le regioni del sud, tra cui la Calabria, rischierebbero anche la perdita definitiva dei fondi 2007-2013 non utilizzati. La motivazione è l’incapacità di spesa dimostrata. Si tratta, quindi, di circa 30 miliardi di euro che dovranno essere restituiti alla Ue. Per Passera “ purtroppo l'Italia sembra abbandonare proprio le sue Regioni più bisognose di crescere. Queste risorse, continua la nota, stanno per essere persi definitivamente, non riconosciuti dalla Ue o perfino restituiti dalle Regioni ritardatarie. Sugli investimenti , afferma l’ex ministro, i cittadini non possono e non devono accontentarsi di confusi annunci, slide e slogan, e non devono tollerare che si spendano queste risorse altrove, per miope opportunismo politico”.


 

Galati (FI) - "Il governo continua a obbedire senza battere ciglio agli ordini di Bruxelles, dei Paesi votati al rigore assoluto, mettendo così seriamente a rischio il Meridione e di conseguenza l'intero Paese". Lo sostiene, in una dichiarazione, il deputato Giuseppe Galati, segretario della commissione Bilancio della Camera e vice coordinatore di Forza Italia in Calabria. «Mi riferisco alla scelta, condivisa dalla commissione Ue – aggiunge – di dimezzare il cofinanziamento per gli interventi in Calabria, Campania e Sicilia passando dal 50 al 25 per cento, cui si aggiunge la possibilità di perdere circa 30 miliardi di euro di fondi strutturali relativi al periodo 2007-2013 che potrebbero non essere riconosciuti dalla Ue o addirittura dovrebbero essere restituiti dalle Regioni ritardatarie".


"Un danno enorme – continua Galati – una catastrofe per queste regioni e per tutto il Sud che, per la difficile situazione economica in cui si trova da anni, dovrebbe, al contrario, essere sostenuto con azioni mirate e investimenti per la ripresa e l'occupazione. Per non parlare della norma del decreto "Sblocca-Italia", che attribuisce al premier la facoltà di proporre al Cipe il de-finanziamento e la riprogrammazione delle risorse non impegnate dalle Regioni, utilizzando proprio i fondi nazionali per le politiche di coesione".


"Ma – prosegue l'interessato – mentre i ministri dei precedenti governi, Fitto e Barca, come ricorda anche il deputato del Pd Boccia, puntavano a concentrare 12 miliardi di euro esclusivamente su interventi nel Sud a forte impatto macroeconomico, adesso tale principio viene esteso a tutto il paese, magari per far fronte ad altre spese, penalizzando così in modo pesantissimo il Mezzogiorno con ulteriori gravissime ripercussioni su un'economia già devastata. Che questo esecutivo non avesse minimamente a cuore le sorti del Sud – conclude Galati – è più che evidente, ed è indice di una scarsissima lungimiranza e consapevolezza delle riforme necessarie e urgenti per ricominciare a crescere".

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