C’è chi dice no

Gli artigiani calabresi contro il salario minimo: «I nostri contratti già prevedono più di 9 euro l’ora»

La sezione regionale di Cna esprime forte contrarietà all’ipotesi di fissare per legge delle soglie retributive, rivendicando il valore della sua contrattazione collettiva: «Meglio concentrarsi sulla lotta al lavoro irregolare»

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14 ottobre 2023
11:30
Il presidente di Cna Calabria Giovanni Cugliari
Il presidente di Cna Calabria Giovanni Cugliari

Gli artigiani calabresi si schierano contro l’introduzione del salario minimo. Ad esprimere una netta contrarietà al progetto di legge che già divide la politica italiana, è Cna Calabria: «Nel nostro comparto spesso la retribuzione oraria supera i nove euro l’ora. Dunque, non è questa la soluzione adeguata a risanare quelle situazioni che vedono i lavoratori sfruttati o senza tutele. Il Paese, e in particolar modo la Calabria, ha bisogno di altro – afferma in una nota il presidente di Cna Calabria Giovanni Cugliari -. Gli sforzi devono essere dirottati sulla valorizzazione e la tutela della contrattazione, sull’arginare il lavoro irregolare, sull’effettiva applicazione degli Ccnl, su un’adeguata rappresentanza datoriale e salariale».

Cna rivendica il valore della contrattazione collettiva, rimarcando come gli accordi sottoscritti dall’associazione prevedono, «anche ai livelli più bassi, retribuzioni ben superiori a quelle proposte dal salario minimo», fa notare Cugliari, il quale spiega come sia più opportuna ed urgente «una legge sulla rappresentanza e un sistema di controlli efficiente ed efficace che non chiuda gli occhi di fronte agli illeciti».


E ancora: «L’artigianato – continua la nota – ha costruito un sistema di welfare molto evoluto grazie al sistema della Bilateralità artigiana che offre tutele avanzate in tema di sanità integrativa e sostegni alle famiglie. Si tratta di un sistema legato ai Contratti Collettivi firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Ecco perché la Cna si sta spendendo affinché venga tutelata la contrattazione: solo così si può aumentare la qualità del lavoro e di vita per i lavoratori e le piccole e medie imprese artigiane».

«Come Cna - conclude Cugliari - riteniamo sia importante avere soluzioni strutturali piuttosto che temporanee fiscalizzazioni dei contributi o sconti fiscali su incrementi contrattuali. Va affrontato il tema della produttività e dell'equità distributiva e va costruito un sistema di scoraggiamento del dumping contrattuale, i famosi contratti pirata, per favorire un sistema sano e produttivo».

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