Il cinema italiano piange la morte del maestro Bernardo Bertolucci

L'ultimo grande artista per eccellenza del Novecento si è spento a 77 anni. Sue le opere "Ultimo Tango a Parigi", "Novecento" e "Io ballo da sola"

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di Redazione
26 novembre 2018
11:13
Bernardo Bertolucci
Bernardo Bertolucci

Il cinema italiano oggi piange per una grande perdita. È venuto a mancare il regista Bernardo Bertolucci, un poeta che si mise dietro la cinepresa, che segnò il '68 e che fu protagonista della stagione successiva del cinema nazionale. A vent'anni vinse il Premio Viareggio per la poesia con "In cerca del mistero". Un amore per i versi che però non poteva distoglierlo dalla sua più grande passione: il cinema. Esordì come assistente di Pasolini sul set di "Accattone". Proprio grazie al poeta friulano, grande amico di famiglia e suo vicino di casa, realizzò nel 1962 il suo primo lungometraggio scritto proprio da Pasolini e prodotto da Tonino Cervi, "La commare secca". Fu grande amico non solo di Pier Paolo Pasolini, ma di altri pilastri dell’arte italiana come Moravia, Elsa Morante, Enzo Siciliano e Dacia Maraini.

"Ultimo tango a Parigi"

L’opera che lo consacrò al pubblico e lo fece diventare uno dei più grandi maestri del cinema, fu “Ultimo tango a Parigi”, film del 1972 con Marlon Brando e Maria Schneider, Jean-Pierre Le'aud e Massimo Girotti, dove elevò il sesso e la trasgressione a soluzione del male di vivere, unica risposta possibile anche se non definitiva, al conformismo del mondo circostante. Ma il film fu vittima di una clamorosa censura. Dopo la sua prima proiezione a New York, in Italia subì la mannaia della critica (ciononostante il film si piazzò secondo nella classifica degli incassi 1972-1973). Il film fu sequestrato e ritirato dopo una sentenza della Cassazione il 29 gennaio 1976, mentre Bertolucci fu condannato per offesa al comune senso del pudore, colpa per la quale venne privato dei diritti civili per cinque anni, fra cui il diritto di voto. Dopo svariati processi d'appello, la pellicola venne dissequestrata nel 1987.


"Novecento" e "L'ultimo imperatore"

Un regista di culto, esponente di riferimento di una sorta di Nouvelle Vague italiana (con Bellocchio), nel 1975 diresse “Novecento”, epico affresco hollywoodiano delle lotte contadine emiliane dai primi anni del secolo alla Seconda guerra mondiale, pieno di grandi nomi del cinema nostro e internazionale (da Robert De Niro a Ge'rard Depardieu, Donald Sutherland, Sterling Hayden, Burt Lancaster, Dominique Sanda a un cast di noti attori italiani come Stefania Sandrelli, Alida Valli, Laura Betti, Romolo Valli e Francesca Bertini). A fine anni Ottanta il nome di Bernardo Bertolucci salì nell'"Olimpo" del cinema mondiale, nel 1987 conquistò nove Oscar, tra cui miglior regista e miglior film, con “L'ultimo imperatore”, che diventa anche un grande successo a livello.

"Io ballo da sola"

Tornato in Italia dopo un lungo periodo a Londra, sua seconda patria, Bertolucci girò il famosissimo “Io ballo da sola”, film tratto da un racconto di Susan Minot in cui riprende le sue predilette tematiche intimiste ed esalta il piacere di vivere "dopo" la rivoluzione, che vide come attrice protagonista la bravissima e ancora giovane Liv Tayler.  Nel 2003 uscì nei grandi schermi “The Dreamers - I sognatori”, film in cui torna a raccontare la rivoluzione del '68 attraverso le passioni politiche e sessuali di una coppia di fratelli nella Parigi della contestazione. Un film voyeuristico e nostalgico che per molti versi riporta alle atmosfere di “Ultimo tango”.

I premi alla carriera

Nel 2007 riceve il Leone d'oro alla carriera al Festival di Venezia e nel 2011 la Palma d'oro alla carriera al Festival di Cannes. Il suo ultimo film è del 2012, "Io e te", trasposizione cinematografica del romanzo omonimo di Niccolò Ammaniti, è un intenso incontro/scontro tra fratello e sorella. Inizialmente era intenzione di Bertolucci girare il film in 3D, ma ha rinunciato all'idea perché, come ha raccontato ai giornalisti quando gli ha fatto visitare lo studio-set di via della Lungara, le sue condizioni fisiche (che lo hanno costretto negli ultimi anni a vivere sulla sedia a rotelle) rendevano impossibile usare certi macchinari.

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