San Ferdinando, la baraccopoli della vergogna rasa al suolo

Sono terminate le operazioni di abbattimento della baraccopoli di San Ferdinando. Alloggi di fortuna realizzati accanto alla tendopoli. Allo smantellamento predisposto dal Prefetto di Reggio Calabria, le forze dell'ordine, volontari e Protezione Civile
14 ottobre 2014
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San Ferdinando (RC) - Area presidiata dalle forze dell'ordine e ruspe in azione per abbattere la bidonville di San Ferdinando, una distesa di baracche costruite accanto alla tendopoli allestita dalla Protezione civile per dare accoglienza ai migranti impegnati nella raccolta degli agrumi. Per l'abbattimento della baraccopoli si era battuto il sindaco di San Ferdinando, Domenico Madafferi, il quale non ha potuto paretecipare ai lavori di smantellamento perché in stato di fermo nell'ambito di un' operazione contro la cosca di 'ndrangheta dei Bellocco. In tutto sono state rase al suolo un'ottantina di baracche realizzate abusivamente dai migranti che non sono riusciti a trovare posto nelle tende. Nei giorni scorsi un'ispezione dei sanitari dell'Asp di Reggio Calabria aveva certificato pessime condizioni igienico sanitarie. Da qui la decisione del prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino, di procedere all'abbattimento. Alle operazioni stanno partecipando numerosi agenti di polizia, volontari e personale della Protezione civile. La tendopoli verrà poi messa a norma, igienizzata e affidata alla gestione dell'associazione 'Il Cenacolo di Maropati' e alla Parrocchia di Sant'Antonio del Bosco di Rosarno. L'unica struttura che rimarrà in piedi sarà una piccola baracca destinata ad ospitare una piccola chiesa nella quale ogni domenica verrà celebrata la Santa Messa. (ci)

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