Fiuggi, Foti: “Su welfare e povertà servono misure più forti”

Il vice-coordinatore di Forza Italia in Calabria alla convention “L’Italia e l’Europa che vogliamo”: “Paese diviso a metà”
di Redazione
19 settembre 2017
10:03
Nino Foti
Nino Foti

“In materia di lavoro e lotta alla povertà c’è una situazione di assoluta emergenza che il prossimo Governo avrà il compito di sanare. Sono necessarie misure forti e mirate e per farlo serve riacquisire la sovranità persa con l’azione dei Governi che si sono succeduti dopo la fine ingiusta dell’esperienza Berlusconi”. E’ quanto ha dichiarato il Vice coordinatore di Forza Italia in Calabria Nino Foti intervenendo nella convention "L'Italia e l'Europa che vogliamo" organizzata dal Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani nel corso di una tavola rotonda dedicata al nuovo Welfare e alla lotta alla povertà.

 


“I danni al nostro Paese”

“I risultati disastrosi delle politiche sul lavoro dell’allora Ministro Fornero e il conseguente caso “esodati”, unitamente al fallimentare “Jobs act” di Renzi, ha continuato Foti, hanno generato enormi danni al nostro Paese. Interventi che oltretutto hanno contribuito ad aumentare il nostro debito pubblico e non hanno minimamente portato alcun risultato, né in termini di risparmio sulla spesa né in quelli di abbattimento delle tasse che è e rimane l’unica via per ridare slancio alla nostra economia.Il programma da mettere in campo pertanto, continua Foti, non può che partire da quanto sostenuto ancora una volta dal nostro Presidente Berlusconi: meno tasse per famiglie, partite iva e imprese, in modo da dare più lavoro. Allo stesso tempo servirebbe, per il nostro tessuto imprenditoriale, una legislazione più leggera e meno burocratica, in quanto non è ammissibile ad oggi, che le nostre imprese vengano soffocate dalla burocrazia.

 

“L’Europa faccia la propria parte”

Tutti questi interventi ovviamente hanno dei costi che il nostro sistema non può al momento sostenere, ma è in questo contesto che si rende necessario che anche l’Europa faccia la propria parte, allentando quei vincoli che di fatto soffocano sul nascere ogni tentativo di ripresa come del resto è evidente dai dati che quotidianamente pubblicano i vari istituti di ricerca. Gli stessi dati che fotografano inoltre un’Italia divisa a metà con un Sud estremamente più impoverito rispetto al resto del Paese, argomento, anche questo, sul quale il prossimo Governo dovrà impegnarsi in modo serio e responsabile.

A tal proposito un’ultima riflessione è necessaria proprio in merito alle modalità con la quale questi dati, che influenzano anche l’agenda politica, vengono diffusi da istituti come ad esempio l’Istat che difficilmente sfuggono alle logiche dei vari Governi poiché è dai Governi stessi che dipendono. Una proposta pertanto potrebbe essere, ha poi concluso Foti nel suo intervento, nell’ottica di rendere maggiormente efficiente questo strumento, che questo Istituto passi direttamente sotto il controllo del Parlamento”.

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