‘Patto per la Calabria’, Sculco: ‘Un’occasione di portata storica’

La consigliera regionale: ‘Serve un pieno e completo coinvolgimento dei territori e di tutte le istanze rappresentative del mondo del lavoro e delle imprese’
di Redazione
23 dicembre 2015
10:59

‘Il ‘Patto per la Calabria’ rappresenta un’occasione importante, ‘di portata storica, che richiede un impegno ‘straordinario’ e non invece ordinario e magari distratto, come molte volte è avvenuto e non potrà e non dovrà più avvenire’.

 


È quanto dichiarato da Flora Sculco nel corso della seduta del 22 dicembre in cui il Presidente della Regione ha annunciato il famigerato Patto per la Calabria, il Master Plan per il Sud del governo Renzi.

 

‘Da troppi lunghi anni – ha dichiarato Flora Sculco - la questione del Sud è rimasta assente dall’agenda e degli impegni dei diversi Governi che si sono succeduti alla guida del Paese. Finalmente, il Governo Renzi ha deciso di fare i conti e di ingaggiare la sfida dello sviluppo e della crescita del Mezzogiorno. Lo fa presentando un apposito MasterPlan, deliberando delle apposite linee guida nelle quali viene indicato un percorso, una nuova metodologia e vengono indicate le risorse e gli strumenti e, soprattutto si battono i ritmi e i tempi entro i quali questa missione al Sud deve essere realizzata. Si tratta di oltre 100 miliardi di Euro da impegnare e utilizzare nel periodo che va dal 2016 al 2023’.

 

E, cosa assai importante, forse la più importante, il Governo convoca ed impegna le grandi imprese partecipate dallo Stato alla ‘Missione di Sviluppo del Sud’.


'Noi tutti sappiamo, esaminando la storia dell’Italia e la nostra storia, che quando la pubblica amministrazione ad ogni livello, a partire dallo Stato, ha provato a fare crescita al Sud solo e soltanto con le infrastrutture, fine a se stesse, e soprattutto non indirizzate a promuovere un tessuto economico e produttivo forte e competitivo, ha sempre fallito in tutti questi decenni.


Il risultato di questa politica sbagliata è sotto i nostri occhi. Abbiamo avuto cattedrali nel deserto e spesso chiesette senza campanile. Per questo sono convinta, che noi non abbiamo bisogno solo di più hardware, che pure è necessario, ma abbiamo bisogno, soprattutto e molto di più, di fare software, di creare, cioè quella intelligenza diffusa che può dare luogo ad un nuovo e qualificato moderno sviluppo’.

‘Serve un pieno e completo coinvolgimento dei territori e di tutte le istanze rappresentative del mondo del lavoro e delle imprese, - continua la Sculco - perché solo così potremo ottenere la fiducia e la partecipazione dei calabresi e solo così potremo affrontare le tante sfide che abbiamo di fronte, a testa alta e con successo’.

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