Scambi di 'cortesie' tra Pd e Forza Italia al Comune di Vibo

L’asse Forza Italia-Pd pronto ad eleggere il consigliere di maggioranza Muratore a capo della commissione sulla costruzione del nuovo ospedale. Ma i piani sfumano sulla base delle regole statutarie che prevedono che la presidenza vada ad un membro dell’opposizione.
di Redazione
11 aprile 2016
15:57

Al Comune di Vibo si consolida l'asse tra Forza Italia e Pd, dopo una doppia votazione che ha fatto emergere la strategia convergente dei due partiti, destinata a provocare conseguenze sul piano comunale, e forse anche provinciale.

Si tratta, nello specifico, della nomina a presidente della nuova commissione consiliare che avrà il compito di seguire l’iter della costruzione del nuovo ospedale cittadino. In prima battuta i componenti della commissione hanno indicato come presidente Antonino Muratore, consigliere del gruppo “La città che vorrei”, dato in avvicinamento a Forza Italia.

A votarlo anche i componenti in quota Pd della commissione. L'elezione è stata però annullata dopo l'intervento del segretario comunale, che ha rilevato la necessità che la presidenza della commissione vada ad un componente dell'opposizione. A questo punto il gruppo Pd ha ripescato il suo candidato della vigilia, Loredana Pilegi, assente stamani (aveva fiutato l'accordo trasversale?).

Sulla stessa candidata vi è stata poi la convergenza anche dei membri forzisti della commissione, che hanno così ribadito l'asse con i democratici. Scheda bianca invece per tutte le altre componenti della maggioranza.

da Il Vibonese

 


Lo Schiavo - «Sono contento che alla fine, ed in extremis, l'opposizione si sia ravveduta eleggendo la dottoressa Loredana Pilegi alla presidenza della commissione consiliare sulla costruzione del nuovo ospedale. D’altra parte sarebbe stato davvero difficile spiegare ai nostri elettori le ragioni per cui la minoranza consiliare avrebbe così facilmente abdicato al proprio ruolo di controllo, previsto dalle regole statutarie, scegliendo alla guida di commissioni di garanzia dei componenti, che seppur validi, sono però espressione della maggioranza che oggi governa il Comune. L’elemento che, tuttavia, non può essere sottaciuto sul piano politico è che, di fronte ad una maggioranza che dopo soli pochi mesi fa emergere le sue prevedibili spaccature e divisioni, buona parte del gruppo del Partito democratico non solo non riesce a rimarcare nettamente il suo ruolo di opposizione, ma finisce per non riuscire nemmeno a rilanciare un progetto alternativo di città, legittimando, di fatto, l'attuale amministrazione di centrodestra».

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