Senza soste la diaspora nei partiti di centrodestra

Dopo l’implosione del Pdl e l’avvio della parabola discendente di Berlusconi non c’è più stata pace all’interno dei due partiti nati dalle ceneri di quella che fu una corazzata
di Riccardo Tripepi
25 settembre 2015
09:01

Nuovo Centrodestra e Forza Italia, dopo aver scelto strade diametralmente diverse, hanno iniziato quasi contemporaneamente a lacerarsi al proprio interno. Con elementi anche di primo piano che sono usciti dall’uno per avvicinarsi all’altro o per provare a formare movimenti autonomi.

 


I calabresi sono tra i più attivi in tal senso. Il drappello guidato da Tonino Gentile (Aiello, Bilardi e D’Ascola) è stato lesto a seguire ad Alfano e ora scruta l’orizzonte per capire verso quale sponda dirigersi. I contatti con Verdini ci sono stati, così come pure qualche ambasciatore pare sia andato a sondare il terreno presso Forza Italia. Per il momento, però, le truppe rimangono con Alfano nell’attesa di capire come si chiuderà la partita sulla riforma del Senato e, soprattutto, sul voto per l’autorizzazione all’arresto di Bilardi. Tutto è possibile in questa fase. Anche che si possa arrivare ad un’intesa più organica con Renzi e con il Pd. Le continue avances che Gentile fa a Mario Oliverio in Calabria ne potrebbero essere un altro chiaro segnale.

 

In Forza Italia, invece, il rischio è quello dell’implosione. Le fratture e le fuoriuscite sono continue. E gravi. Perché riguardano fedelissimi dei Berlusconi. Ha iniziato Raffaele Fitto e poi ha proseguito Denis Verdini. Due colonnelli veri e propri del Cavaliere. Verdini, da ultimo, ha calamitato l’attenzione di un altro deputato calabrese eletto nelle fila del Pdl e poi passato a Fi. Si tratta di quel Pino Galati che ha annunciato il suo passaggio definitivo al gruppo di Verdini. Galati era stato vicinissimo a Fitto, ma poi non l’aveva seguito all’ultimo istante. Trovandosi anche isolati negli azzurri adesso ha fatto questa scelta e privando la Calabria di uno dei suoi vicecoordinatori regionali, oltre che del segretario provinciale di Catanzaro. Un altro campanello di allarme per Jole Santelli che che ieri è tornata ad esternare proprio per comunicare il proprio ingresso nella carica di coordinatore provinciale del capoluogo. Evento salutato con soddisfazione da Nazzareno Salerno. «L’assunzione del coordinamento provinciale di Catanzaro di Fi da parte del coordinatore regionale Jole Santelli rappresenta un momento di slancio per il processo di rafforzamento del partito nel territorio catanzarese e facilita l'ulteriore crescita del consenso in un'area su cui sono presenti numerosi amministratori dalle indubbie capacità che incarnano fedelmente i valori della nostra compagine».

 

Chiaro, però, che con un altro deputato in meno, il gruppo regionale che ha perso Tallini e Orsomarso e Wanda Ferro in cerca di un futuro politico migliore, probabilmente insieme agli altri ex An, c’è davvero poco da gioire.


Riccardo Tripepi

 

Giornalista
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