La mobilitazione

Polistena scende in piazza per difendere il proprio ospedale: «La sanità non ha bandiere»

Partecipata manifestazione nonostante le rassicurazioni di Occhiuto circa la sopravvivenza del nosocomio anche quando nascerà quello nuovo di Palmi. Presenti cittadini e sindaci della Piana e anche della Locride. Tripodi: «Mancano 70 tra medici, infermieri e oss»

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di Giuseppe Mancini
4 maggio 2024
19:21

Si è svolta a Polistena, nel Reggino, la manifestazione organizzata per difendere il diritto alla salute e la sanità pubblica. L’iniziativa denominata “Sanità chiama” ha preso vita questa mattina: liberi cittadini, scuole, associazioni, partiti politici, sindacati, comitati, sindaci dei Comuni della Piana e dei Comuni della Locride, con in testa il sindaco di Polistena Michele Tripodi, si sono radunati nel piazzale antistante il presidio ospedaliero “Santa Maria degli Ungheresi”, a favore del quale sono stati richiesti interventi di ammodernamento, assunzioni, potenziamento e ampliamenti. Si è lanciato un messaggio deciso verso la politica regionale e nazionale, un accorato appello ai cittadini per rivendicare i diritti e poter così rimanere nella propria terra. Si è protestato contro gli sprechi del passato e anche contro l’autonomia differenziata.

I manifestanti, in seguito, si sono diretti in corteo fino a raggiungere Piazza della Repubblica. Durante il cammino, scuole di danza locali hanno realizzato dei flashmob. Arrivati in piazza, hanno preso parola sul palco alcuni protagonisti della giornata, tra cui degli studenti in rappresentanza dei tanti ragazzi che hanno partecipato all’appuntamento.
Proprio a loro si è rivolto don Pino De Masi, referente di Libera :«Siete qui per un esercizio di cittadinanza attiva e responsabile».


Il sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio, delegato dall’associazione “Città degli ulivi” che comprende i 33 Comuni della Piana, ha rimpianto il servizio sanitario nazionale così come istituto nel 1978 e basato sui principi di uguaglianza e equità: «C’era una volta la sanità pubblica, poi è subentrato il malaffare e tutto si è smantellato».

La garante della salute della Regione Calabria Annamaria Stanganelli ha sottolineato le carenze ataviche del settore, le elevate segnalazioni ricevute da parte dei cittadini a lei ricorsi e l’altrettanto elevato numero di risposte positive fornite. Per tale motivo, ha espresso gratitudine ai medici, a favore dei quali ha richiesto un applauso, che i cittadini in piazza hanno fatto calorosamente.

Riqualificazione dell’ospedale di Polistena, servizi adeguati a tutto il territorio e rettifica della dicitura del Dca 78 che segnerebbe il netto ridimensionamento del nosocomio di Polistena nell'ambito della rete ospedaliera una volta costruito il nuovo ospedale della Piana, sono stati gli imperativi di Marisa Valensise presidente del comitato spontaneo a tutela della salute dei cittadini della Piana.

Infine, ha parlato il sindaco di Polistena Michele Tripodi, il quale ha evidenziato che «non è una manifestazione politica, la salute non ha bandiera. Difendere l’ospedale di Polistena significa difendere il territorio. Non possiamo accettare che il commissario alla sanità della Regione Calabria ci dica che in 30 mesi è stato fatto più che nei 30 anni precedenti. Oggi l’ospedale funziona perché i medici fanno turni massacranti, se non fosse per il loro rimanere in trincea, l’ospedale oggi sarebbe chiuso da tempo. Al presidio ospedaliero di Polistena, rispetto agli organici di diritto, mancano 70 unità tra medici, tecnici, infermieri e operatori socio-sanitari». Il primo cittadino ha quindi rimarcato il suo «sì al nuovo ospedale della Piana, no alla cancellazione dell’ospedale di Polistena».

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Il presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto ha recentemente spiegato che non saranno chiusi i vecchi ospedali al momento della nascita dei nuovi previsti a Vibo Valentia, Palmi e nella Sibaritide. Il Commissario ad Acta della sanità ha rassicurato, garantendo la volontà di rivedere quanto disposto nel precedente decreto. Si procederà a una correzione e una nuova stesura della programmazione della rete ospedaliera. Si inserirà una clausola che imporrà la rivalutazione del ruolo importante dei presidi già esistenti anche dopo la realizzazione dei nuovi, al fine di fornire assistenza alla comunità locale.

Dissenso nei riguardi della manifestazione odierna è stato espresso dal leader dell'opposizione locale, il capogruppo consiliare Polistena Futura Francesco Pisano, il quale nei giorni scorsi ha incontrato presso la Cittadella regionale il presidente Occhiuto. In quella occasione il consigliere ha fatto sapere che si è discusso «di sanità e dell’ospedale di Polistena, che in questi giorni è stato al centro di speculazioni politiche senza senso. Chiarita la totale infondatezza della notizia sulla chiusura del nosocomio di Polistena, che è stata diffusa per fini politici e per dare sostegno ad una manifestazione basata sul nulla, si è ulteriormente parlato degli interventi che verranno fatti e sull’attenzione che si avrà nei confronti dell’ospedale stesso. Inoltre, per tranquillizzare anche i più diffidenti, il presidente Occhiuto ha garantito che nel documento sulla programmazione della rete ospedaliera verrà ripristinata la dicitura come inserita nei Dca precedenti. I cittadini di Polistena e della Piana possono stare tranquilli».

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