Sanità Calabria

Ospedale di Castrovillari: ridotta l’attività di chirurgica urgente. Laghi (de Magistris): «Negato il diritto alla salute»

Sospese le urgenze pomeridiane e notturne. I pazienti se necessitano di interventi immediati devono essere trasferiti in altre strutture ospedaliere

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di Redazione
26 giugno 2023
18:25
L’ospedale di Castrovillari, nel riquadro il consigliere regionale Ferdinando Laghi
L’ospedale di Castrovillari, nel riquadro il consigliere regionale Ferdinando Laghi

Un’altra tegola, di quelle pesanti, è caduta sull’ospedale di Castrovillari. A seguito dei problemi di carenza di Medici anestesisti, il cui numero è stato di recente ulteriormente ridotto dalla malattia di uno dei pochi “superstiti”, è stata sospesa ogni attività urgente pomeridiana e notturna del Reparto di Chirurgia generale che, pur tra mille difficoltà, continuava a essere operativo h24, almeno per i casi urgenti. I cosiddetti “interventi di elezione”, quelli cioè programmabili, erano stati già sospesi. Ora se un paziente si presentasse al Pronto Soccorso dell’Ospedale del Pollino, dopo le ore 14, per una malattia necessitante di intervento immediato, dovrebbe comunque essere trasferito in altro ospedale.

«Non è semplicemente accettabile - spiega il consigliere regionale Ferdinando Laghi - che reparti e servizi di un ospedale spoke, quello di Castrovillari, che dovrebbe servire adeguatamente tutto il centro-nord Calabria, non funzionino o funzionino a scartamento ridottissimo per pazienti che legano la loro possibilità di sopravvivenza all’adeguatezza, ma anche alla tempestività delle cure. Alla ridotta attività dell’emodinamica per i pazienti infartuati, solo 6 ore su 24 al giorno, si va ora ad aggiungere la sospensione, pur essa pomeridiana e notturna, di ogni attività chirurgica». 


«È imperativo che si intervenga, da parte dei Vertici dell’ASP, a tamburo battente, anche perché la riduzione del numero dei Medici anestesisti rianimatori - ha continuato il capogruppo alla Regione di “De Magistris Presidente”- rischia di innescare un “effetto domino”, con ulteriori gravissimi disagi. Non è possibile - conclude Laghi - assistere a questa progressiva debacle della sanità pubblica del territorio Esaro-Pollino-Sibaritide, vera e propria negazione del diritto alla salute dei cittadini».

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