Reportage

Cento anni di tennis nel circolo più antico della Calabria: «Sinner come Panatta, linfa vitale per questo sport»

Il club Polimeni di Reggio vanta una lunga storia e allena 250 giovani tennisti che ora si ispirano al trascinatore della squadra azzurra che dopo 47 anni ha riportato l’Italia sul tetto del mondo conquistando la Coppa Davis

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di Anna Foti
27 novembre 2023
11:40
Il Tennis Club Polimeni di Reggio Calabria
Il Tennis Club Polimeni di Reggio Calabria

«Grande Jannik, sei il futuro». Sono le parole di Giovanni Di Leva che di quel grande futuro del tennis italiano potrebbe fare parte. I sogni volano alto e a regalare quel sogno è stato proprio Jannik Sinner, battendo a Malaga l'australiano Alex De Minaur e consegnando alla storia la seconda coppa Davis dell’Italia

«Una continua ispirazione» lo definisce un altro giovanissimo tennista, Federico Toscano, che del ventiduenne e già monumentale tennista italiano adesso sul tetto del mondo, ammira «la forza e il carattere, la grandezza di gioco e di testa». Con i loro undici anni, di cui oltre metà trascorsi a giocare sui campi rossi dello storico circolo Rocco Polimeni di Reggio Calabria, Giovanni Di Leva e Federico Toscano sono due giovanissime promesse del nostro tennis.


Giovanni Di Leva tra i primi quattro giocatori d'Italia nella categoria under 11, terzo classificato al torneo internazionale Lemon Bowl, due anni fa a Roma. Campione regionale, arrivato alle semifinale dei campionati italiani e ai quarti finali al Next Gen a Palermo, e adesso pronto a tornare all'accademia del grande allenatore Riccardo Piatti a Bordighera

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Giovanni sta crescendo nella scuola tennis del circolo Polimeni di Reggio Calabria con il suo amico coetaneo Federico Toscano, anche lui, distintosi in diverse competizioni, convocato in diversi raduni nazionali e al Next Gen di Torino. Vincendo una tappa in Italia, ha conquistato la grande opportunità di giocare al torneo presso l'accademia di uno dei migliori tennisti di sempre Rafael Nadal Parera.

Grande e appassionata tifosa di Jannik Sinner è anche la tredicenne Mariasofia Maisano. Con la racchetta in mano da dieci anni, da grande sogna di continuare a giocare a tennis. «Il tennis è uno sport individuale. In campo si è soli contro tutti, ma fuori ci sono i compagni e gli amici. Mi piace la sensazione che dà vincere ma anche le sconfitte hanno tanto da insegnare. Sinner è un grande campione che merita tutto quello che ha conquistato», racconta.

Jannik Sinner ha riacceso la passione azzurra per il tennis. Ha richiamato anche nello stesso salone del circolo del tennis più antico della Calabria, tra i più antichi d'Italia, che nel 2029 spegnerà 100 candeline, ex giocatori e appassionati per seguire le sue gesta sul campo rosso di Malaga in occasione della competizione tennistica maschile più prestigiosa di sempre. 

Sinner e un nuovo movimento tennistico

«Merita una carriera fulgida. È davvero un grandissimo atleta e un grandissimo sportivo, nonostante la sua giovane età. Sta facendo benissimo al nostro movimento tennistico». È quanto pensa il maestro Antonino Truglio, da giovane tra i migliori 80 tennisti d'Italia. «Ho preso la racchetta in mano a otto anni. Oggi si inizia prima. Ho percorso le tappe che oggi impegnano i giovani che seguo e ai quali insegno. Credo che il tennis, in quanto sport individuale, sia una grande scuola di carattere».

«Il traguardo di Sinner è da stimolo per la nascita di un nuovo movimento tennistico, com'è stato ai tempi di Adriano Panatta. Dopo di lui credo ci sia stato un vuoto. Adesso può iniziare una nuova stagione», racconta Luigi Gabrijelcic, amico del circolo Polimeni e di tutte le persone che come lui amano il tennis dopo averlo a lungo praticato. 

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«Finalmente un altro tennista italiano che raggiunge le vette del tennis e che sarà di stimolo per altri giovani. Un giovane dal grande carattere che ci renderà orgogliosi e di cui siamo stati e continueremo ad essere tutti tifosi. È il numero 1 d'Italia e adesso anche il numero uno nel mondo. Eccezionale e modesto, con la stoffa del vero campione. Determinato proprio nei momenti più critici. Rappresenta per il tennis una nuova entusiasmante stagione che seminerà tra i giovani. Merito anche della federazione che sta investendo molto sui giovanissimi, approcciando al mondo scolastico». Questi i commenti degli amici del circolo del tennis Rocco Polimeni di Reggio Calabria. Un impegno della Federazione Tennis che cammina anche sulle gambe del circolo reggino.

La scuola di Tennis

«Nei suoi decenni di storia - spiega il presidente Ezio Privitera - il circolo è diventato un punto di riferimento per il territorio anche dal punto di vista sociale e culturale. Il nostro core business è comunque sempre rappresentato dal tennis e dalla scuola tennis con i nostri 12 collaboratori sportivi e i nostri 250 ragazzi. I nostri giovani e giovanissimi ci stanno dando davvero tante soddisfazioni entrambi i fronti, individuale e di coppia. Merito va riconosciuto al nostro direttore sportivo Emilio Cozzupoli e al coordinatore Nunzio di Pietro. Un impegno appassionato che premia il circolo, oggi al secondo posto tra le Super School e al 13° posto tra le scuole tennis d'Italia, e l'intero territorio».

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«Questo ci spinge a proseguire lungo la strada della promozione che comincia già dai primi anni di vita. Abbiamo dato negli ultimi tempi forte impulso alle attività per bambini. Con i progetti Palleggiando e Racchette in classe siamo molto presenti nelle scuole primarie», spiega ancora il giovane presidente del circolo. Cresciuto a pane a racchette, Ezio Privitera è subentrato allo storico presidente Igino Postorino alla guida del prestigioso circolo, attuando «un rinnovamento nella continuità» e ammodernando anche l'antico logo con una operazione di rebranding.

Storie di sport e di famiglia

«Io sono nato qui. Ho messo piede - racconta Ezio Privitera - su un campo da tennis per la prima volta all'età di due anni. Ho sempre militato nelle squadre del circolo, frequentando la scuola tennis. Anche se da qualche anno ho messo via la racchetta sono sempre sui campi. Il profumo della terra rossa, specie adesso dopo la pioggia, è assolutamente familiare. Questa è la mia seconda casa come per i soci che qui giocano e si allenano. Come per me anche per loro il circolo del tennis è un luogo condiviso con le famiglie. Questo è il circolo più antico della Calabria, tra i più antichi d'Italia, ed è anche tra i più numerosi con i suoi tremila soci, compresi i familiari».

«Il Tennis è la nostra passione e non è solo sport. È il nostro modo di stare insieme e di condividere esperienze, con le nostre famiglie. Il circolo è infatti impegnato in ambito culturale con una attività molto intensa che dura tutto l'anno con il fulcro nella stagione estiva, e anche sociale. In questo frangente stiamo mettendo a punto una iniziativa in collaborazione con il Corredino Sospeso. Il circolo si è reso disponibile per divenire un punto di raccolta per giocattoli da donare a famiglie in difficoltà», racconta il presidente Ezio Privitera.

La storia del circolo

Quasi un secolo fa un vecchio campo e già una grande passione per il tennis e per lo stare insieme nel segno di questo sport. Tra chi animava questa passione a Reggio Calabria, il tennista reggino Domenico Travia, "il presidente per sempre", e alla cui memoria oggi è intitolata la strada dove ha sede il circolo

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Nel 1945 dalle macerie del primo campo da tennis all'interno del Lido comunale Genoese Zerbi, distrutto dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, nasceva quello che oggi conosciamo come il circolo del Tennis Rocco Polimeni, intitolato ad uno dei migliori tennisti reggini caduto eroicamente in guerra e decorato di medaglia d'oro. E questo è l'inizio di una storia lunga ormai quasi un secolo che ha fatto lo sport in città.

Il prestigio e il futuro

«Al circolo Polimeni il tennis non solo si impara ma si gioca. Ospitata per tre volte la Coppa Davis, Italia - Austria nel 1972, Italia - Irlanda nel 1983, Italia - Finlandia nel 2002, nel 2009 la Fed-Cup con la sfida Italia - Usa e altre prestigiose competizioni nazionali e internazionali. Hanno calcato la terra rossa del Polimeni di Reggio Calabria tennisti del calibro di Sanguinetti e Gaudenzi e più recentemente Zverev e Tsitsipas. Da qui è passato anche Luca Nardi, che si prepara alla Next Gen con i più forti giocatori under 21 del mondo. Siamo orgogliosi della nostra storia e auspichiamo un futuro ancora più florido e ricco. La federazione Tennis e Padel sta investendo molto sui giovani e il tennis in Italia, complici nel passato recente Matteo Berrettini e adesso Jannik Sinner, sta riacquisendo appeal. Registriamo un ritorno di grande passione. Come accaduto in passato, continueremo a fare parte di questa bellissima storia», conclude il presidente del circolo del Tennis Rocco Polimeni, Ezio Privitera.

Giornalista
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