Il report

«La Calabria non è una regione a misura di bambino»: a Reggio la relazione del garante per l’infanzia

VIDEO | Nella nostra regione mancano centri per l'accoglienza e anche un reparto pubblico di Neuropsichiatria infantile: ecco quanto emerso nell'incontro ospitato nella sala Monteleone di palazzo Campanella

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di Anna Foti
20 marzo 2024
22:00

«Tanti giovani emigrano perché continuano a non avere prospettive. Registriamo una pluridecennale carenza di strutture e infrastrutture per i minori alla quale urge dare una risposta. Nonostante l’impegno del governatore, ad oggi ancora in Calabria non c’è un reparto pubblico di Neuropsichiatria infantile. Proprio in una Regione in cui ce ne sarebbe, per altro, più bisogno visto l’alto indice di disagio psicosociale, di povertà economica. Questa è certamente la priorità assoluta. La Calabria, dunque, non è una regione a dimensione di minore». È dunque molto critico il quadro delineato dal Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Antonio Marziale. Questo pomeriggio la presentazione della sua relazione annuale a Reggio Calabria, nella gremita sala Monteleone di palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale.

Le carenze strutturali e i vulnus sanitari

«Le segnalazioni pervenutemi dalla prima nomina nell’aprile 2016 fino all’ottobre 2019 sono state complessivamente 801. Dalla seconda nomina del 12 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023 sono state 127, per un totale di 928. Un serie di situazioni – prosegue il garante Marziale - prevalentemente sottoposte alla mia attenzione dai genitori. Emerge un quadro in cui c’è ancora molto su cui lavorare. Non solo la Neuropsichiatria infantile ma anche il reparto di Terapia intensiva pediatrica specialistica, che dovremmo essere più vicini a vedere a realizzato.


Ci sono però anche delle buone notizie come l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale della mozione da me proposta e portata in aula dal consigliere Giuseppe Neri, capogruppo di Fratelli Italia, per elevare la soglia del consenso sessuale in Italia da 14 a 16 anni. L’attuale soglia di 14 anni è la più bassa del mondo occidentale e rende l’Italia un paradiso dei pedofili. Dunque c’è anche una Calabria culturalmente unita intorno ai bisogni dei bambini che travalica i confini di destra e sinistra e le ideologie. Tuttavia è necessario misurarsi con le strutture e le infrastrutture che ancora devono essere garantite i nostri bambini e ai nostri adolescenti».

I minori migranti non accompagnati

«In Calabria non manca la solidarietà ma mancano le strutture per l’accoglienza. Noi abbiamo formato il numero più alto di tutori, oltre 1000, per minori migranti non accompagnati. Abbiamo ripreso e formato la Consulta ma deve essere cambiata la legge Zampa. L’accoglienza del minore straniero non accompagnato deve essere qualcosa di sempre più specialistico che richiede un impegno specifico. Il fenomeno della migrazione in generale deve vedere l’Europa principalmente protagonista di una politica unitaria che non può lasciare questo fardello solo all’Italia». Lo ha sottolineato ancora il garante regionale Antonio Marziale.

Minori con patologia psichiatriche

Tra le carenze più allarmanti quella segnalata dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio, Roberto Di Palma. «La nostra regione che è totalmente sprovvista di strutture socio-sanitarie per i giovani con problemi di carattere psichiatrico. In Calabria attualmente non ci sono comunità che possano accoglierli. Necessariamente bisogna andare fuori regione, mettendosi in lista con attese spesso molto lunghe».

Poi un focus sulla piaga dello spaccio di droga. «A Reggio Calabria il fenomeno criminale che coinvolge i minori è lo spaccio di stupefacenti. Lavoriamo costantemente in questo ambito, in sinergia con le forze di polizie. Lavoriamo, altresì, sul fronte relativo a violenze domestiche e maltrattamenti in famiglia. Spesso e volentieri i minori sono vittime di violenza assistita e restano coinvolti in situazioni familiari molto drammatiche. In questo ambito lavoriamo molto con gli assistenti sociali dei vari territori per cercare di monitorare le situazioni e dare una risposta di tutela più puntuale possibile.

In questa nostra attività, il garante, del quale abbiamo sentito la mancanza durante la vacatio, resta fondamentale per il ruolo di impulso che esercita, spesso anche recettore di quelle che sono le varie istanze che riguardano i minori». È quanto ha spiegato ancora il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio, Roberto Di Palma.

Educazione e istruzione

C’è anche qualche buona notizia con riferimento all’eduzione e all’istruzione, come evidenzia la vicepresidente della Regione, Giuseppina Princi. «Quella odierna - ha spiegato - è una bella pagina proprio a tutela dei minori. Abbiamo licenziato in Terza commissione Sanità, Attività sociali, culturali e formative, presieduta da Pasqualina Straface, il disegno di legge, presentato su mia proposta, relativo al sistema di Educazione e Istruzione che finalmente rende fruibili anche dalla regione Calabria una serie di opportunità relative alle risorse del decreto legislativo 62 del 2017. Ci sarà la possibilità di avere più asili nido, più centri educativi per l’infanzia, più strutture deputate ad una formazione affidata ad un personale docente qualificato e formato attraverso le risorse che erogheremo noi come regione Calabria.  Questo disegno di legge approderà al prossimo Consiglio regionale. Quindi una bella pagina che va ad essere completata dalla relazione del Garante e alle tante azioni messe in campo per tutelare i minori in un processo di crescita sano e virtuoso». 

Il consenso sessuale

Tra le note positive anche la prospettiva di una legge nazionale a tutela dei minori il cui iter è partito proprio dalla Calabria, come sottolineato dal presidente del Consiglio Regionale, Filippo Mancuso. «Il garante Marziale sta lavorando bene, promuovendo anche iniziative importanti come la mozione sull’età del consenso sessuale che l’onorevole Antoniozzi sta promuovendo anche in Parlamento. Essa, dunque, potrebbe diventare legge nazionale, restituendo probabilmente ai giovani due anni di infanzia e di adolescenza. I garanti regionali, anche alla luce dell’esperienza degli altri quattro attivi nel campo della Salute, dei diritti dei Detenuti, delle persone con disabilità e delle vittime di reato, stanno dando un concreto contributo alla crescita sociale a tutta la regione», ha concluso. 

Giornalista
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