Una Calabria grande così

Il cuore dei calabresi batte forte per sconfiggere guerra e povertà: un anno di solidarietà

VIDEO | L’altra faccia della medaglia del conflitto in Ucraina e della crisi economica che ha innescato, è rappresentato dalla straordinaria generosità della Calabria. E anche il nostro network non si è sottratto al dovere di aiutare i più bisognosi

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di Cristina Iannuzzi
31 dicembre 2022
18:01

È stato l’annus horribilis delle aziende e delle famiglie calabresi. È l’alba del 24 febbraio quando la Russia dichiara guerra all’Ucraina. Il conflitto fa schizzare alle stelle i prezzi dei beni di prima necessità. Prima aumenta il grano. Poi aumentano il gas e la luce. Una batosta per milioni di persone, che ancora non si erano riprese dalla recessione innescata nel 2020 dalla pandemia.

Ancora più grave la situazione in quelle regioni, come la Calabria, dove la crescita economica è una scommessa già molto difficile quando le cose vanno bene, figurarsi ora. Molte aziende sono costrette a chiudere e con loro va in fumo il lavoro dei dipendenti. La povertà diventa una realtà con cui fare i conti per tantissime famiglie, costrette prima a raschiare il barile dei risparmi (se ci sono) e poi ad arrangiarsi come possono.


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L’altra faccia della medaglia è rappresentata dall'altruismo dei calabresi, che in frangenti come questi dimostrano tutta la loro generosità. Che nel corso del 2022 è stata prima rivolta ai profughi ucraini che scappano dalla guerra. Molti aprono le proprie case per ospitarli e tir carichi di derrate alimentari, medicinali e vestiario partono alla volta di Kiev.

Poi quando la crisi economica ed occupazionale comincia a mordere anche in Italia, i calabresi aiutano (anche) i calabresi. A fare da collettore della solidarietà ci sono organizzazioni come la Croce rossa e il Banco alimentare. In prima fila anche la Caritas, che nel 2022 ha registrato un incremento del 114% di calabresi che chiedono aiuto.

A soffrire sono pure i grandi gruppi industriali, come quello del re del tonno, Pippo Callipo, il primo imprenditore a ricorrere alla cassa integrazione per i suoi dipendenti, dopo avere ricevuto una bolletta da 348mila euro. Fatture esorbitanti recapitate anche all’amministratore della Fabriella Group, Giampiero Latassa. Per lui una batosta da 200mila euro. Situazioni comuni a molte imprese che spingono il presidente di Confindustria Vibo, Rocco Colacchio, a lanciare reiterati allarmi.

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E se il Governo ha adottato misure per contenere i costi in bolletta, i prezzi sugli scaffali sono aumentati e l’inflazione continua a picchiare duro. Ma più la situazione si fa critica, maggiore è il desiderio, per chi sta meglio, di aiutare gli altri. La solidarietà si esprime in tanti modi, anche con la vicinanza fisica.

E anche il nostro Network ha fatto la sua parte, con l’editore in prima linea a sostegno dei bisognosi. Come quando, recentemente, ci siamo recati nella casa della carità, a Pannaconi, nel Vibonese. Una visita carica di emozioni che ci ha permesso di raccontare una bellissima storia di amicizia, quella di Vito e Salvatore, la cui vita è rinata dalle macerie della povertà.

Giornalista
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