Calabria dolciamara

Più povertà, meno sanità, meno servizi per l'infanzia, meno ambiente. Di contro turismo e energie rinnovabili al top. Che tradotto significa: il privato è ricchissimo, la società civile stenta.
di Angelo De Luca
7 aprile 2016
13:14

Calabria dolce e amara. Più amara, che dolce. Si potrebbe dare questo titolo al nuovo rapporto Istat  "Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo", che punta a offrire un quadro d’insieme dei diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, delle differenze regionali che lo caratterizzano e della sua collocazione nel contesto europeo. Entrando nel merito della statistica e approfondendo le questioni, si nota come se da un lato gli atavici problemi che attanagliano la nostra regione rimangono e si riconfermano, dall’altro alcuni indicatori rivelano un sensibile aumento di alcuni fattori determinanti per l’economia. Certo, bisognerebbe capire perché la sanità, il diritto all’istruzione, la fruibilità di servizi per l’infanzia, la criminalità  e l’ambiente sono prossime allo zero, mentre fanno da contraltare, invece, settori produttivi come il turismo l’energia rinnovabile, che si attestano come tra i primi in Italia.

 


Una situazione da welfare colombiano, con una società civile che soffre e stenta, mentre con una società privata che si arricchisce

 

SANITA’ (21° posto) - Nel 2012 si passa da 2,7 posti letto ogni mille abitanti in Calabria ed in Campania a circa 4 nella provincia autonoma di Trento e in Emilia Romagna. I ricoveri per tumori e per malattie del sistema circolatorio sono mediamente più elevati al Centro. Nel Mezzogiorno la mortalità per tumori è inferiore alla media nazionale, mentre la mortalità per malattie del sistema circolatorio, sia per i maschi che per le femmine, è più elevata della media; anche la mortalità infantile è più elevata nel Mezzogiorno ed il miglioramento nel tempo è più lento in queste regioni svantaggiate.

 

SERVIZI PER L’INFANZIA (22° posto) - La percentuale di bambini che ha usufruito dei servizi per l'infanzia, nell'anno scolastico 2012/2013, è superiore al 20% in Emilia-Romagna, in Toscana, in Valle D'Aosta e nella provincia autonoma di Trento, mentre non raggiunge il 3% in Calabria e in Campania.

 

CRIMINALITA’ (22° posto) - Gli omicidi volontari nel Paese sono in netta diminuzione e la Calabria si conferma la regione con l'incidenza maggiore.

 

TURISMO (1° posto) - Il Nord-ovest registra il valore più basso tra le ripartizioni, mentre nel Mezzogiorno, solo Abruzzo, Calabria e Sardegna hanno valori superiori alla media nazionale. In Italia, dal 2004 al 2014, si rileva un aumento del numero di posti letto del 15,3 per cento. Ai primi posti si attestano Calabria e Marche, con un periodo medio di permanenza rispettivamente di 5,54 e 5,02 notti. Le regioni del Nord-ovest, invece, si collocano tutte al di sotto della media nazionale.

 

POVERTA’ RELATIVA (22° posto) - Forte svantaggio del Mezzogiorno dove nel 2014 le famiglie in povertà relativa sono il doppio della media nazionale, mentre quelle in povertà assoluta sono l'8,6% (circa la metà nel Centro e nel Nord). Le situazioni più gravi in Calabria e Basilicata (quasi un terzo delle famiglie), mentre il Trentino-Alto Adige segna l'incidenza più bassa.

 

ENERGIA RINNOVABILE (6° posto) - La produzione lorda di energia elettrica in rapporto alla popolazione si attesta su valori superiori alla media nazionale sia nelle ripartizioni settentrionali, sia meridionali. Nel Mezzogiorno si segnalano, tra le regioni che presentano i valori più elevati dell'indicatore, il Molise e la Calabria.

 

AMBIENTE (22° posto) – Sicilia e Calabria sono le regioni con il livello più basso di raccolta differenziata. La Calabria nello specifico è ultima con soli 63,7 kili per abitante.

 

 

 

 

Giornalista
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