L’intervista

L’ex ministro Profumo alla guida del Comitato scientifico di Entopan: «Ecco l’innovazione targata Calabria»

VIDEO | Alla guida del dicastero dell’Istruzione e dell’Università durante il governo Monti, è ora il nuovo presidente del think tank che elabora le strategie dell’hub di Caraffa per le giovani imprese ad alto tasso tecnologico

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di Cristina Iannuzzi
6 aprile 2024
06:15

«Innovazione nell’innovazione». Sembra una ridondanza dialettica, è invece un preciso obiettivo: andare oltre, immaginare il futuro e aiutare le nuove imprese a realizzarlo. È quello che si propone di fare Francesco Profumo, che si è insediato alla presidenza del Comitato di indirizzo Strategico e Scientifico di Entopan Smart Networks & Strategies, l’incubatore e acceleratore di imprese che ha in Calabria, nel Catanzarese, il suo cuore pulsante.

Ingegnere elettrotecnico, già rettore della Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino, Francesco Profumo è stato ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca durante il Governo Monti. Attualmente è membro del nuovo board del Consiglio europeo per l’innovazione (European Innovation Council, Eic) e ora guida il Comitato scientifico di Entopan.


Ma cos’è Entopan e cosa rappresenta per la Calabria?
«La Calabria da qualche anno vive una situazione veramente positiva, grazie a una realtà un po’ nascosta e non tanto conosciuta dal grande pubblico, che rappresenta però un segno di grande vitalità del nostro Paese nel settore dell’innovazione. Questa realtà si chiama Entopan, un luogo che ha una concentrazione di intelligenze che va oltre la norma».

C’è sintonia con il mondo universitario?
«Certamente. La storia di Entopan deve essere inquadrata in quello che fu il grande investimento del ministro Andreatta con l'università a Rende e il campus che, nell'idea del ministro, doveva essere un hub per la ricerca e la formazione in grado di attirare studenti provenienti anche da fuori regione. Ebbene, Entopan oggi probabilmente rappresenta la continuità di questo obiettivo. Naturalmente non fa ricerca, fa innovazione, però ha questa capacità di attrarre chi vuole realizzare cose nuove. Ma l’innovazione non deve essere solo quella di prodotto. Deve essere un'innovazione nell'innovazione. Non può essere ispirata solo dal profitto, ma deve essere sempre più collegata alla cultura e al sociale».

Che ruolo hanno i giovani in questa visione?
«Il nostro progetto è rivolto soprattutto a loro, affinché abbiano concrete opportunità di lavoro in una regione con il più alto tasso di disoccupazione. Entopan mira a creare le condizioni perché giovani talenti con spirito imprenditoriale trovino un luogo in cui possano essere accompagnati, possano essere aiutati a trovare investimenti. Ieri abbiamo fatto la prima riunione del comitato scientifico che presiedo. Il nostro compito sarà quello di individuare le ipotesi di sviluppo futuro andando oltre la quotidianità».

Cosa vi siete detti in questa prima riunione?
«Diversi gli elementi che sono emersi, ma vorrei sottolineare due riflessioni in particolare. Innanzitutto, l'innovazione sarà sempre più orientata al cambiamento, alla transizione. Che sia ecologica, digitale o sociale. Le transizioni hanno una stretta connessione l'una con l'altra. È impensabile che oggi ci sia una transizione ecologica senza che sia anche digitale, ma nel momento in cui si procede su questa strada cambia anche la cultura e la società. Ebbene, una delle priorità del Lab di Catanzaro è proprio quella di creare le condizioni perché queste idee si possano tradurre in impresa. Il secondo grande tema è quello dell'Africa. L'Università della Calabria oggi ha circa mille studenti stranieri, la maggior parte dei quali viene proprio dall'Africa. Pensare che anche l'innovazione, e non solo la ricerca, possa essere un ponte verso l'altra sponda del Mediterraneo, è un’idea stimolante».

C’è un progetto imprenditoriale che, in particolare, ha suscitato il suo interesse?
«Oggi abbiamo fatto un incontro con alcune delle start-up che sono nate in questi ultimi anni nel settore della Sanità. Certamente il nostro Paese ha bisogno di più innovazione nella Sanità, e la Calabria ancora di più. Tra le aziende che abbiamo esaminato ce n’è una che ha creato dei sistemi per la riabilitazione motoria in forma autonoma, attraverso l’ausilio di robot. C’è poi la telemedicina in costante crescita. E in un territorio come la Calabria, che ha grandi problemi di viabilità, questo settore assume una particolare rilevanza. Ecco è su progetti come questi che lavoriamo in Entopan»

Giornalista
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