L’INCUBO E’ FINITO: L’ARSENALE CHIMICO HA LASCIATO IL PORTO DI GIOIA. MISSIONE COMPIUTA

Si è conclusa in poco più di dodici ore l’operazione di trasbordo delle armi chimiche siriane da una nave all’altra. Da questa mattina, tutto è tornato alla normalità
3 luglio 2014
00:00

GIOIA TAURO (Rc) - Tutto in dodici ore. Tanto è durato il trasbordo dei settantotto dei container da una nave all’altra. Al porto di Gioia Tauro l’incubo chimico è finito. La nave militare statunitense Cape Ray ha lasciato lo scalo calabrese per dirigersi in acque internazionali con a bordo le sostanze chimiche siriane da rendere inerti. Partita, destinazione Inghilterra, anche l’Ark Futura, l’altro cargo protagonista della missione che tante preoccupazioni ha destato.

 


Le rassicurazioni del ministro. In relazione allo smaltimento delle armi arrivano le rassicurazioni del ministro all’Ambiente Gianluca Galletti: “Non ci saranno problemi ambientali”. La nave americana, sotto responsabilità Usa, è già  in acque internazionali dove avverrà il processo per rendere inerti le sostanze chimiche. “Per la prima volta – osserva il ministro - questa operazione avviene in mare per motivi di sicurezza. Una volta rese inerti le sostanze verranno trasferite in altri Paesi per essere smaltite".

 

Ritorno alla normalità. Per gli operatori portuali di Gioia Tauro la missione è compiuta. Positivamente, con tanto di brindisi, ringraziamenti da parte dell’Opac e, addirittura, del Pentagono (leggi). Da questa mattina tutto è tornato alla normalità e a poco più di dodici ore dalla conclusione delle operazioni di trasbordo è anche ricominciata l’attività di transhipment. La prima nave ad entrare in porto, ad operazioni di trasbordo ultimate e dopo che le due unità navali erano ripartite, è stata la nave portacontainer "Giorgia" proveniente dalla Turchia. Volti finalmente rilassati stamani, nella sede della Guardia Costiera di Gioia Tauro. "E' stata una bella esperienza - dicono il comandante della Capitaneria di porto Davide arbagiovanni ed il vice Antonio Logiudice - un successo frutto della collaborazione positiva tra tutte le forze di polizia coordinate dalla Prefettura di Reggio Calabria e dalle alte professionalità degli operatori portuali. Si è trattato, inoltre, di un'attività di pianificazione che in questi mesi si è sviluppata attraverso una serie di importanti riunioni alla Farnesina e a Palazzo Chigi. Momenti che hanno consentito di preparare al meglio ogni aspetto dell'operazione. Adesso c'è la soddisfazione per una prova superata brillantemente da tutti".

 

 

Il futuro del porto. L’arsenale chimico siriano è già lontano, resta d’attualità lo sviluppo del porto. A Gioia Tauro e dintorni è prevalso il senso di responsabilità. Ora – sottolinea il sindaco di San Ferdinando Domenico Madafferi – si attendono le risposte del Governo e non siamo disposti a tollerare ulteriormente dimostrazioni di indifferenza. Come dire: noi abbiamo rispettato gli impegni, adesso tocca a voi mantenere le promesse.

 

 

 

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