Il presidente del Consorzio di Bonifica Tirreno Catanzarese replica. La pezza però è peggio del buco

Francesco Arcuri si avvale del diritto di replica per contestare i contenuti del nostro pezzo “Consorzio di Bonifica Tirreno Catanzarese si violano i diritti elementari dei lavoratori”. Tuttavia nella sua replica sono contenute una serie di inesattezze che ci auguriamo non siano scritte di suo pugno
23 novembre 2016
13:20

Abbiamo ricevuto da Francesco Arcuri, presidente del Consorzio di Bonifica Tirreno Catanzarese la seguente replica al pezzo "Consorzio di Bonifica Tirreno Catanzarese si violano i diritti elementari dei lavoratori” che qui di seguito pubblichiamo: 

 


"Spett.le Redazione la Cnews24
Con riferimento all'articolo pubblicato il 24/10/2016 su www.lacnews24.it, dal titolo "Consorzio di Bonifica Tirreno Catanzarese si violano i diritti elementari dei lavoratori?" a firma "mopas", esprimo il mio più vivo sdegno per il contenuto dell'articolo, gravemente diffamatorio del Consorzio di Bonifica Tirreno Catanzarese e delle persone ivi nominate e caratterizzato, peraltro, da un aperto quanto ingiustificabile astio che ogni lettore avrà avuto modo di rilevare. Il Consorzio ha sempre agito correttamente, nel pieno rispetto dei diritti di chicchessia. Non ha mai adottato nessuno degli iniqui comportamenti che, con estrema superficialità e avventatezza, gli vengono attribuiti arbitrariamente nel vostro articolo. Ed i suoi amministratori e dirigenti, diversamente da come si lascia intendere nel vostro articolo, sono delle persone oneste. Per quanto concerne in particolare il sig. "Marco Rossi", osservo che: 1) II sig. "Marco Rossi" è un lavoratore addetto alla custodia della diga dell'Angitola, al quale è stato fornito l'alloggio per dimorare sul luogo di lavoro. 2) E' stato il sig. "Marco Rossi", non appena assunto (a fine agosto 2016), che ha sottoscritto l'orario di servizio dalle ore 20 del giovedì alle ore 20 del venerdì e dalle ore 20 del sabato alle ore 6 del lunedì, orario già espletato negli anni precedenti, senza alcuna manifestazione di contrarietà. 3) Gli orari sopra indicati sono comprensivi anche delle ore di sonno (al lavoratore è stato fornito infatti un alloggio), per cui non si tratta affatto di orari "disumani". 4) Il predetto orario è perfettamente con¬forme al CCNL. 5) Esiste inoltre fin dal 2000 un accordo sindacale che stabilisce per gli addetti alla custodia degli impianti, proprio in considerazione del loro orario di lavoro, una retribuzione oraria maggiorata. Venerdì 21/10/2016 si è discusso del vostro articolo con i rappresentanti sindacali (CGIL-CISL-UIL) dei lavoratori dell'Ente, i quali, hanno confermato e sottoscritto all'unanimità che il Consorzio ha sempre agito nel pieno rispetto del vigente CCNL e dei diritti dei lavoratori.

A ragione di tutto quanto sopra esposto, nel riservarmi - sia in proprio che quale Presidente del Consorzio di Bonifica Tirreno Catanzarese - di agire sia in sede penale (con presentazione di querela per il reato di diffamazione a mezzo stampa) che in sede civile nei confronti dell'autore dell'articolo e dei responsabile di codesta testata giornalistica che ne ha consentito la pubblicazione, vi chiedo a norma di legge di pubblicare la presente su codesta testata, dandole il medesimo risalto dell'articolo dei 24/10/2016.

 

IL PRESIDENTE: Francesco Arcuri"

 

***


Abbiamo ritenuto corretto pubblicare la replica del presidente Arcuri al nostro pezzo, nel quale denunciavamo la violazione del CCNL e dei diritti dei lavoratori da parte dell’ente da lui amministrato. In sostanza nella sua replica il presidente Arcuri sostiene che quanto da noi pubblicato non risponda a verità. Purtroppo per lui, o per chi gli fornisce informazioni errate, non eravamo così sprovveduti da scrivere e pubblicare accuse così precise se non fossimo in possesso delle carte e delle fonti che ci hanno dimostrato l’esistenza della violazione. Forse il presidente Arcuri non è stato informato adeguatamente dai suoi collaboratori che, il lavoratore “Marco Rossi”, pseudonimo da noi utilizzato a tutela del dipendente, aveva formalmente denunciato attraverso il suo legale di fiducia agli organismi di vertice del consorzio di subire una pesante violazione dei suoi diritti in relazione ai turni di lavoro. Il presidente Arcuri dovrebbe sapere che su tale circostanza lo stesso sindacato ha richiesto all’ente, di cui egli è rappresentante legale, delucidazioni in merito ai turni di lavoro assegnati al succitato “Marco Rossi” (turni di lavori dei quali noi siamo in possesso). Al di là dei termini della riunione sindacale citata dal presidente e tenuta il 21/10/2016, Arcuri non può ignorare, o meglio far finta, che ci siano fatti che non possono essere stravolti da una replica, per certi aspetti maldestra, e che, al suo interno contiene anche una sorta di intimidazione nei confronti della nostra testata, allorquando si minacciano querele sia sul piano penale che civile.

 

a) È un fatto che esiste una diffida da parte dell’avvocato del signor “Marco Rossi” nella quale si contestano le violazioni al CCNL che questa testata ha denunciato pubblicamente;


b) È un fatto che il delegato sindacale della CGIL dopo il nostro articolo abbia richiesto un formale chiarimento all’ente;


c) È un fatto che al dipendente “Marco Rossi” dopo il nostro pezzo è stato cambiato il turno adeguandolo alle normative vigenti.

 

Sulla base di tali fatti, dunque, se il presidente Arcuri ritiene di andare in tribunale per chiarire questa vicenda, o peggio denunciare che il nostro pezzo sia il frutto di una macchinazione calunniatrice, siamo ben lieti di assecondarlo. Anzi, considerato l’attivismo del presidente Arcuri nel formulare la minaccia contenuta in questa replica, ci auguriamo che questa ritrovata energia serva a rimetterlo al centro delle decisioni amministrative che allo stato, per quanto ne sappiamo, sono state delegate al vicepresidente del Consorzio di Bonifica Tirreno Catanzarese. Stia sereno il presidente Arcuri, la nostra redazione non è mossa da nessun astio verso il Consorzio, né tanto meno verso i suoi rappresentanti, noi svolgiamo il nostro sacrosanto diritto di cronaca che vuol dire semplicemente informare i nostri lettori e denunciare fatti e circostanze dopo averle verificate e riscontrate con fonti autorevoli e ufficiali. Consigliamo al presidente Arcuri, dunque, lo stesso metodo, anche quando si tratta di firmare repliche come quella che correttamente gli abbiamo comunque pubblicato seppur consapevoli che la stessa contiene un cumulo di sciocchezze.

 

La Redazione

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