Bergamini: la Procura chiede l'archiviazione per l'ex fidanzata e il camionista

Dopo anni di attesa la Procura di Castrovillari ha chiesto l’archiviazione per i due indagati sulla morte di Donato Bergamini, ex calciatore del Cosenza
di redazione
23 dicembre 2014
09:28

Castrovillari - Svolta nell’inchiesta per la morte dell’ex calciatore del Cosenza Donato Bergamini. La Procura di Castrovillari ha chiesto l'archiviazione per i due indagati, la fidanzata del calciatore Isabella Internò, accusata di concorso in omicidio e del camionista Raffaele Pisano, accusato di favoreggiamento e false dichiarazioni. Era il 18 novembre quando, Donato Bergamini, morì investito da un camion. Nel Maggio 2013, a 24 anni dalla scomparsa del calciatore, la Procura di Castrovillari, notifica un avviso di garanzia nei confronti dell’ex fidanzata di Bergamini.

 


L'avviso di garanzia era scaturito dalle indagini avviate dalla Procura di Castrovillari. A richiedere l’apertura dell’inchiesta era stata la famiglia di Bergamini che non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio, così come aveva dichiarato Isabella Internò.
Nel luglio 2011, in seguito alle nuove risultanze investigative, la Procura di Castrovillari riapre le indagini, che sembravano aver ribaltato le conclusioni a cui era giunta la Corte d'Appello di Catanzaro nel 1992, quando il camionista fu assolto dall'accusa di omicidio colposo e si stabilì, anche alla luce delle dichiarazioni della ex fidanzata, che si trattava di suicidio.


La nuova inchiesta, dopo le ripetute insistenze dei familiari di Bergamini, era stata avviata dopo una perizia dei Ris di Messina dalla quale era emerso che il calciatore non si suicidò lanciandosi sotto un camion, ma era già morto quando fu investito. Isabella Internò è l'unica testimone oculare di quel presunto incidente stradale. A distogliere i familiari dall’ipotesi del suicidio, una foto, di “Denis” morto con il volto completamente intatto, senza nemmeno un graffio. Questa, per i familiari è la prova che il calciatore non si sia suicidato lanciandosi sotto un camion. La foto, scattata due mesi dopo la morte, è stata inviata alla Gazzetta dello Sport che l’ha poi pubblicata. Sono stati la sorella di Denis, Donata, e suo padre, Domizio, a decidere di rendere pubblica la foto, proprio per ribadire quanto fosse poco credibile ai loro occhi la tesi secondo cui l'ex calciatore si fosse lanciato sotto il camion che avrebbe finito per schiacciarlo.

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