Calabria Verde: «Nessun rapporto con la dirigente arrestata»

Il commissario dell’ente, Aloisio Mariggiò, precisa che i contatti con la Caruso si erano interrotti dal suo coinvolgimento nell'inchiesta sulle false perizie per il disboscamento
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27 aprile 2018
11:09

«Erano mesi che la direzione di Calabria verde non aveva alcun rapporto con la funzionaria arrestata stamattina per concussione». Lo afferma, in una dichiarazione, Aloisio Mariggiò, Commissario di Calabria verde, facendo riferimento ad Antonella Caruso, la funzionaria dell'ente in house della Regione Calabria che gestisce il settore della forestazione arrestata stamattina con l'accusa di avere preteso da un imprenditore boschivo, Salvatore Procopio, una tangente da 20 mila euro per ottenere un appalto per un'attività di disboscamento nel territorio di Castrovillari.


«Come Direzione di Calabria Verde - ha aggiunto Mariggiò - i rapporti con la Caruso si erano interrotti sin dal momento del suo coinvolgimento nell'inchiesta della Procura di Castrovillari sulle false perizie per il disboscamento. Il nostro auspicio, a questo punto, è che le inchieste avviate si concludano consentendo di fare piena luce al più presto su quanto accaduto, ponendo le basi per l'attuazione del nuovo corso nell'attività di Calabria Verde per il quale ci stiamo impegnando insieme alla Presidenza della Regione Calabria all'insegna della trasparenza e della legalità».
Antonella Caruso svolgeva la sua attività di dirigente di 'Calabria verde' nel Distretto di San Giovanni in Fiore dell'ente. I fatti che la Procura di Castrovillari contesta a lei ed a Salvatore Procopio risalgono al mese di ottobre del 2017.


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