Chi era Sekine Traore, l'immigrato ucciso a Rosarno

Sekime Traore era arrivato in febbraio con un barcone. Un connazionale: 'era una persona tranquilla e non beveva'
di Redazione
9 giugno 2016
17:35

Era arrivato lo scorso 20 febbraio, a bordo di un barcone, Sekine Traore, l'immigrato di nazionalità maliana ucciso ieri nella tendopoli di San Ferdinando da un carabiniere che aveva aggredito armato di coltello. Nel suo Paese di origine vivono la madre, il padre e un fratello più piccolo. Altri suoi fratelli risiedono a Siracusa e in Francia. A raccontare la storia di Sekine è il cugino del giovane, Mamadou. Il ragazzo, che ha parlato con l'ANSA nella tendopoli in cui nel frattempo sono rientrati i migranti che hanno dato vita alla manifestazione di stamani, non di esprime bene in italiano e ad aiutarlo come interprete c'è un suo connazionale. Dice di essere "troppo arrabbiato" e di attendere le conclusioni cui perverrà l'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Palmi. La persona che ha fatto da traduttore aggiunge di avere conosciuto bene Sekine. "Non beveva - dice - non si drogava e non era un pazzo. Era una persona tranquilla e da quando era qui non aveva mai avuto storie con nessuno".

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