Operazione Replay

Condannati i ras vibonesi del narcotraffico nel processo dei record: 18 anni per una sentenza

Dieci anni di carcere a Peppone Accorinti, sei a Pasquale Bonavota. L’associazione finalizzata narcotraffico però non regge. Altre sette condanne, destinate però alla prescrizione in appello

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di Pietro Comito
25 maggio 2023
19:33

Colpevoli i ras vibonesi del narcotraffico, da Peppone Accorinti, il presunto boss di Zungri, a Pasquale Bonavota, l’ex superlatitante di Sant’Onofrio, catturato il 27 aprile scorso a Genova. Colpevoli, dunque, anche se l’associazione a delinquere, all’esito di un accidentato dibattimento, non ha retto e le pene inflitte siano state fisiologicamente più lievi rispetto a quelle richieste dall’accusa.  Restano i reati fine che, però, potrebbero prescriversi prima della fine del giudizio d’appello.

Questo, dunque, il verdetto di primo grado emesso dalla settima sezione penale del Tribunale di Roma, all’epilogo di uno dei processi per droga più lunghi e tormentati della storia giudiziaria italiana, giunto ben diciotto anni e mezzo dopo la maxioperazione denominata Replay. Il procedimento penale che ne scaturì, avviato a Torino, finì in Calabria, quindi nella Capitale. Poneva al centro una vasta rete di narcotraffico che assorbiva pezzi da novanta della ‘ndrangheta, vecchi arnesi della Banda della Magliana e del clan Casamonica.


Queste le pene inflitte a nove imputati. Giuseppe Antonio Accorinti detto Peppone, 64 anni, di Zungri, condannato a 10 anni di pena a 40.000 euro di multa (22 anni la richiesta di condanna formulata dal pm); Pasquale Bonavota, 49 anni, di Sant’Onofrio, condannato a 6 anni e 6 mesi oltre 30.000 euro di multa (8 anni la richiesta); Pasqualino La Pasta, 41 anni di Pomigliano d’Arco, 4 anni e 6 mesi più 20.000 euro di multa (6 anni la richiesta); Luciano Casamonica, 66 anni di Roma, 7 anni e 6 mesi di reclusione più 30.000 euro di multa (11 anni e 6 mesi la richiesta); Francesco De Masi, 71 anni, di Roma, 7 anni e 6 mesi oltre 30.000 euro di multa (12 anni); Vincenzo Brunori, 70 anni, di Roma, 8 anni e 5.000 euro di multa (11 anni e 6 mesi); Ruben Alicandri, 46 anni, di Roma, 4 anni e 6 mesi di pena e 12.500 euro di multa (23 anni); Francesco Ricci, 45 anni, di Roma 4 anni e 6 mesi più 20.000 euro di multa (6 anni); Luciano Marsella, 50 anni, di Roma, 8 mesi di pena e 2.500 euro di multa (6 anni).

Assolto dalle imputazioni a suo carico, invece, Nicola Barbieri, 47 anni di Stefanaconi. Assolto, perché già giudicato per il medesimo reato, anche Massimiliano Del Pizzo, 55 anni di Chieti. Dichiarato il non luogo a procedere per la prescrizione dei reati a beneficio di Cosimo Ierace, 59 anni, di Mongiana. Non luogo a procedere, invece, per Francesco Nardelli, di Rosarno, deceduto all’età di 62 anni nel corso del processo.

Accorinti (difeso dall’avvocato Francesco Sabatino) e tutti gli imputati sono stati assolti dalla principale contestazione, ovvero l’associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, mentre Pasquale Bonavota (difeso dall’avvocato Tiziana Barillaro) è stato assolto da quattro imputazioni afferenti episodi di spaccio di narcotico. Allo stesso, come ad Accorinti, Casamonica e De Masi, è stata applicata la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Giornalista
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