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Ponte crollato a Longobucco, Occhiuto: «Avviato un monitoraggio su tutte le infrastrutture costruite negli stessi anni»

VIDEO | A margine di una iniziativa in Cittadella il presidente della Regione ha commentato anche la proroga al decreto Calabria e riservato una nuova stilettata al funzionari ministeriali (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Luana  Costa
11 maggio 2023
16:08

«Il crollo del ponte di Longobucco deve essere l'occasione per fare un attento monitoraggio su tutte le infrastrutture costruite negli stessi anni in Calabria». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, a margine di un evento in Cittadella. E all'indomani dell'acquisizione di tutti gli atti da parte del nucleo economico-finanziario della Guardia di Finanza. La Procura della Corte dei Conti ha infatti aperto un fascicolo d'indagine ipotizzando il reato di danno erariale per accertare eventuali responsabilità nella realizzazione dell'opera. 

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«Ho incaricato qualche giorno fa il dipartimento della Regione a svolgere questo monitoraggio. Ho chiamato nuovamente l'amministratore delegato di Anas - ha aggiunto il presidente della Regione - e abbiamo concordato di stipulare un protocollo d'intesa che vedrà coinvolte Regione, Anas e il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per monitorare lo stato di tutti i ponti calabresi che hanno i piloni negli alvei dei fiumi. La Calabria è una regione con tanti fiumi e con tanti ponti che hanno piloni nel fiume. Quando accade quello che è accaduto a Longobucco non basta discuterne ma bisogna fare in modo che non si ripeta più».


Il presidente della Regione ha poi commentato la proroga al decreto Calabria, pubblicata ieri in Gazzetta Ufficiale. «La proroga serviva per non fare decadere i commissari - ha chiarito - perché molte delle azioni contenute nel decreto le avevamo già esaurite. Sono contento che ci sia una grande apertura di credito di questo Governo nei confronti della Regione». Sulla fase commissariale ha poi precisato che «l'obiettivo è quello di uscire prima o poi dal commissariamento ma si esce quando si chiudono i bilanci di tutte le aziende dimostrando che non c'è un debito patologico e non ci sono più le condizioni del piano di rientro. Questo credo sia un obiettivo che raggiungeremo prima dell'estate». 

«Si esce dal commissariamento quando si riescono a garantire i livelli essenziali di assistenza come deve essere in un paese civile e questo ancora in Calabria purtroppo in avviene. Più in generale dovremmo discutere su come deve funzionare il commissariamento, ha funzionato sempre male. C'è una sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato inutile il commissariamento della Calabria se il governo non pone nelle giuste condizioni il commissario di poter svolgere il suo lavoro. Il Governo lo fa non sempre lo fanno i funzionari del governo».

 

Giornalista
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