Migranti

Occhiuto: «L’Italia può essere orgogliosa della Calabria, accolti 18mila profughi. Sciacallo chi attacca il governo»

Il presidente della Regione durante la registrazione di “Porta a Porta”, ha accusato l'Ue e le Ong di non presidiare la rotta turca: «L’Europa si deve occupare dei soccorsi»

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di Redazione
7 marzo 2023
20:38

«La Calabria nel 2022 ha accolto 18mila migranti, lo abbiamo fatto senza far polemiche e senza parlare alla pancia dei calabresi. Lo hanno fatto i sindaci rimboccandosi le maniche, lo abbiamo fatto senza il necessario supporto da parte dei governi nazionali». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, durante la registrazione di “Porta a Porta”, in onda questa sera su Rai 1.

«Questa solidarietà la Calabria la sta dimostrando ampiamente anche in questi giorni, l’Italia può essere orgogliosa della nostra regione. Quella tra la Turchia e la Calabria - ha aggiunto il presidente della Regione - è una rotta che si è consolidata negli ultimi due anni nell’indifferenza generale, nell’indifferenza delle istituzioni europee, e anche in quella delle Ong, che non hanno mai presidiato questo tratto di mare».


«L’Ue ha investito molte risorse in Turchia per arginare i flussi nella rotta balcanica, questi flussi si sono semplicemente spostati, e adesso dalla Turchia arrivano in Calabria», ha sottolineato Occhiuto.

«Come molti calabresi - ha affermato ancora il governatore -, ho sotto agli occhi il dramma di ciò che è accaduto a Cutro. Ho visto bambini deceduti che sono stati riconosciuti dopo qualche giorno, e che nella bara al posto del nome avevano un codice. Non voglio fare polemiche, ma credo sia sciacallaggio strumentalizzare i morti per addossare responsabilità al governo».

«Di certo, però, qualcosa non ha funzionato nei soccorsi - continua Occhiuto -. È il sistema che non funziona. Frontex è più calibrato a operazioni di polizia che a quelle di soccorso. Quando qualche anno fa ci fu una tragedia immane a Lampedusa, si fece Mare Nostrum». 

«Il limite di Mare Nostrum è stato che era un programma nazionale, ma troppo poco spesso in Europa si parla di accoglienza, e troppo poco spesso si parla di potenziare i sistemi per soccorrere i migranti. L’Europa si deve occupare dei soccorsi e quindi, successivamente, anche del ricollocamento. Va approfondito il ruolo di Frontex, che ad oggi non svolge un’azione specifica per soccorrere donne e bambini che muoiono in mare», ha sottolineato il presidente della Calabria.

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