Olimpiadi della Magna Grecia, Occhiuto e De Magistris a confronto

L’idea è stata rilanciata nel corso dell’incontro “Sindaci a Sud” svoltosi a Rende. I due sindaci a confronto anche per parlare delle esperienze amministrative delle rispettive città
25 settembre 2016
17:10

Sembrerebbe prendere sempre più consistenza la proposta, apparentemente provocatoria, di portare le Olimpiadi nella terra natia ovvero nel sud d'Italia, avanzata dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. L'idea è stata riproposta durante l'incontro “Sindaci a sud”, organizzato a Rende dall'associazione Calabriattiva dagli ospiti Luigi De Magistris, sindaco di Napoli e dallo stesso Occhiuto, invitati da Mimmo Talarico per parlare delle esperienze amministrative delle città che governano ambedue con un secondo mandato plebiscitario e che spesso si trovano ad affrontare stessi problemi amministrativi e politici.


Occhiuto, che è anche presidente della Commissione Mezzogiorno dell'Anci, dopo aver avuto l'ok dai sindaci di Bari e Napoli, rilancia la sua proposta anche a Matteo Renzi perché le Olimpiadi del 2028 possono essere organizzate da una parte di Paese che deve spogliarsi dello stereotipo di territorio caratterizzato soltanto dalla criminalità organizzata. Un grande evento del genere invece può rappresentare non solo una opportunità di crescita infrastrutturale per le regione del sud d'Italia ma anche l'occasione per fare rete fra i comuni di Napoli, Bari, Cosenza, Palermo e le rispettive regioni.



Esperienze a confronto tra due comuni, quello di Napoli e Cosenza che non sono poi così diversi, vengono raccontate dai due sindaci impegnati per riportare le condizioni di una Italia "descritta dalla Costituzione Italiana" a partire dall'articolo 3 che indica come sia compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la liberta? e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


E' quanto ricorda con molta forza il sindaco di Napoli Luigi De Magistis nel suo appassionato intervento: «Spesso noi sindaci siamo costretti ad andare contro le leggi dello stato che risultano essere, il più delle volte, l'ostacolo principale per governare una città. Il governo della città molto spesso si trova a dover operare contro leggi ordinarie, ci vuole coraggio, ci vuole forza a riscrivere atti o delibere - afferma con umiltà e passione Luigi De Magistris - ma oggi qualcosa sta cambiando, il segreto sta nell'autonomia e nella libertà, quando si sbaglia paga il sindaco in prima persona quando invece si fa bene ne traggono tutti vantaggio. E bisogna affidare le risorse direttamente ai sindaci, afferma ancora De Magistris, ma se questo non avverrà saremo anche capaci di andare a prendercele direttamente».

 

Fiorenza Gonzales

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