Il Pd reggino si gode il trionfo alle elezioni e si prepara a prendere il partito calabrese

I democrat in riva allo Stretto serrano le fila forti del successo nel voto per il consiglio metropolitano e lanciano la scalata al vertice regionale
di Riccardo Tripepi
12 agosto 2016
13:42

Il Pd reggino non si ferma più. Dopo la netta vittoria alle elezioni del Consiglio metropolitano che hanno visto la lista democrat ottenere 9 seggi sui 14 disponibili, gli obiettivi si allargano.

 


Intanto serve far rialzare la testa alla città e i 133 milioni sbloccati dal Cipe per la Città metropolitana costituiscono un buon viatico in questa direzione, anche alla luce di una rimodulazione degli investimenti per evitare, come ha detto il sindaco, un eccessivo sbilanciamento sul Comune di Reggio. Poi si guarda alla Regione con la consapevolezza di essere diventati un punto di riferimento autorevole. Infine i golden boy democrat Nicola Irto e Giuseppe Falcomatà, supportati dall’esperienza di Mimmo Battaglia e Sebi Romeo guardano ai congressi e alla possibilità di mettere un traino reggino al Pd.

 

La ricetta è quella sperimentata alle elezioni per il Consiglio e l’ha illustrata Sebi Romeo: “Il Pd quando è unito vince e con la compattezza dimostrata alle elezioni ci accingeremo alle prossime sfide”. Compresa quella legata al congresso provinciale, considerato che Romeo ha dichiarato che l’impegno per le elezioni metropolitane può considerarsi il suo ultimo atto da segretario.

 

E se pure non c’è una data per il congresso, c’è un orizzonte. Lo ha ricordato Irto: “Il referendum costituzionale sarà fondamentale per il Pd e per il Paese. Il partito reggino forte dei risultati ottenuti può considerarsi la punta più avanzata in Calabria per l’impegno sul referendum”. Poi si affronteranno i nodi dei congressi, sia quello regionale che quello reggino. Per il rinnovo del segretario provinciale, rimanendo intatto l’asse Irto-Falcomatà-Romeo, pare assai probabile che si possa immaginare una strada che porti ad un congresso unitario per dare un segnale preciso anche al segretario Magorno e ai suoi.

 

E se Mimmo Battaglia ha sottolineato come la classe dirigente reggina sia ormai pronta a misurarsi ad ogni livello, il sindaco Falcomatà ha insistito sulla necessità di mantenersi compatti innanzitutto nell’interesse della città. “Le recenti indagini giudiziarie hanno messo in luce cosa è successo a Reggio negli ultimi 15 anni noi abbiamo bisogno di capire e ripartire. E non basterà – ha detto il sindaco - voltare pagina, dovremo proprio cambiare libro”.

 

Il sindaco ha poi concordato sull’attenzione per le riforme illustrata da Irto e ha parlato dei progetti di aggregazione dei Comuni dell’area del Torbido e della Vallata del Gallico. “Le ultime elezioni metropolitane – ha detto – ci hanno insegnato che i progetti contro non vanno da nessuno parte. Serve aggregare e non combattere”. Il riferimento è anche alle forze uscite sconfitte dalle elezioni che hanno annunciato “battaglia” nell’Assemblea dei sindaci. “Espressione fuori luogo – ha spiegato il sindaco – dovremo insieme lavorare sullo Statuto nell’esclusivo interesse della città”.

 

In questo senso non è mancata poi una coda polemica nei confronti del presidente della Provincia uscente Peppe Raffa che continua a rimanere al suo posto, così come la legge gli consente di fare fino all’emanazione dello Statuto della città metropolitana. “E’ chiaro – ha detto il sindaco – che qualcuno sta dimostrando poca maturità. Ma noi abbiamo necessità di andare spediti e una volta approvato lo Statuto credo Raffa dovrà accettare, almeno allora, di lasciare la carica di presidente della Provincia”.

Giornalista
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