Maria Antonietta lotta per la vita: operata d'urgenza la donna bruciata dal marito mesi fa

VIDEO | Il 12 marzo scorso la brutale aggressione da parte del consorte che non accettava la separazione. Un calvario fatto di tanto dolore per lei e per la sua famiglia. Il padre: «La mia bambina continua a soffrire»

di Angela  Panzera
21 luglio 2019
11:55
Maria Antonietta Rositani
Maria Antonietta Rositani

Continuano ad aggravarsi le condizioni di Maria Antonietta Rositani, la 42enne di Reggio Calabria ricoverata al policlinico di Bari dal 12 marzo scorso ossia da quando l’ex marito, Ciro Russo, ha tentato di ucciderla dandole fuoco con della benzina. Già nel pomeriggio di ieri, a causa di alcune complicazioni al tratto gastrointestinale avevano indotto i medici del nosocomio pugliese a spostarla dal reparto “grandi ustionati” alla terapia intensiva. Nella notte, però la donna è stata operata d’urgenza a causa di un blocco intestinale e sono sorte ulteriori complicazioni, anche ai polmoni, ed è stata trasferita d’urgenza in rianimazione dove è intubata e costantemente monitorata dai medici. Sono ore davvero drammatiche per lei e la sua famiglia.

Le gravi ustioni riportate

Maria Antonietta agli inizi di giugno aveva iniziato a stare meglio e l’equipe, guidata dal primario Giuseppe Giudice e dal dottore Giulio Maggio, aveva prima sciolto la prognosi, dichiarandola non più in pericolo di vita, e poi aveva disposto il trasferimento dalla terapia intensiva al reparto "grandi ustionati". Un reparto “normale” anche se sempre delicato, ma che aveva riacceso in lei la speranza. Una speranza che in meno di 24 ore è stata spazzata via da questo precipitoso aggravamento del suo stato di salute. Sono oltre quattro mesi che Maria Antonietta è costretta a subire dolori atroci, per via delle gravi ustioni riportate, che hanno minato il suo equilibrio psicofisico. Lontana dai suoi due amati figli, Annie e William, anche se è costantemente assistita dai fratelli, Danilo, Rosario e Valeria, i quali insieme al padre Carlo si alternano nei turni di visita facendo la spola tra Reggio e Bari, per lei sono stati quattro mesi di inferno. Un calvario iniziato, però ancor prima del 12 marzo a causa dei maltrattamenti subiti, dall’ex marito, durante gli ultimi anni di matrimonio.


Le violenze e la separazione 

Violenze fisiche e psicologiche che l’hanno portata a chiedere la separazione e a denunciarlo. Le sue denunce hanno portato alla condanna dell’uomo il quale agli inizi del 2019 è stato scarcerato e posto agli arresti domiciliari ad Ercolano da cui è evaso, nella notte tra il l’undici e il dodici marzo. Russo ha percorso oltre 400 chilometri e ha atteso che l’ex moglie accompagnasse i figli a scuola per poi scagliarsi contro di lei con la propria auto in via Frangipane e successivamente cospargendola con della benzina, dandole fuoco. Il suo calvario quindi adesso continua come quello della sua famiglia giunta tutta da Reggio Calabria a Bari per assisterla in questo ennesimo momento di dolore. Un dolore a cui, nonostante l’arresto di Russo, sia lei che la sua famiglia, non sono seguite risposte da parte delle Istituzioni. Nessuno infatti, ha informato le forze dell’ordine reggine dell’evasione dell’uomo, ma è stata la stessa Rositani a chiamare la polizia mentre l’ex marito la stava aggredendo. «È una situazione assurda- aveva detto ieri il padre Carlo alla nostra testata commentando il peggioramento delle condizioni di salute della figlia. La mia bambina continua ancora a soffrire, continua a vivere questa tragedia che non solo non meritava, ma che poteva e doveva essere evitata».  

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