Sangue infetto a Cosenza, quattro rinvii a giudizio e due assoluzioni

Rinviati a giudizio gli ex vertici dell’ospedale Annunziata di Cosenza nell’ambito del processo sul sangue infetto che causò la morte di Cesare Ruffolo
di Redazione
16 aprile 2015
10:34

Cosenza - Sono stati rinviati a giudizio, con l'accusa di omicidio colposo, abuso d'ufficio e lesioni colpose gravissime gli ex vertici dell’Annunziata di Cosenza, nell’ambito del processo sul sangue infetto. La vicenda riguarda due casi. Cesare Ruffolo morì mentre, Francesco Salvo riuscì a salvarsi in tempo.

 


l giudice per le udienze preliminari ha rinviato a giudizio Paolo Maria Gangemi, ex direttore generale dell’azienda ospedaliera di Cosenza, Marcello Bossio, direttore del Centro trasfusionale, Osvaldo Perfetti, direttore medico del presidio unico dell’Annunziata, e Luigi Rizzuto, medico all’ospedale di San Giovanni.

 

Assolti, invece, perchè il fatto non sussiste, Francesco De Rosa, ex direttore sanitario dell’azienda ospedaliera di Cosenza, e Salvatore De Paola, direttore sanitario del presidio ospedaliero di San Giovanni in Fiore. Il pm Salvatore Di Maio, aveva chiesto al gup il rinvio a giudizio di tutti gli imputati.

 

Per lo stesso processo, erano stati assolti anche il direttore del dipartimento sanitario di Medicina, Pietro Leo, e il responsabile del rischio clinico Addolorata Vantaggiato. Mario Golè e Maria Maddalena Guffanti, legale rappresentante e direttore di produzione tecnica della ‘Germo spa’, la ditta che produce il sapone disinfettante Germocid all’interno del quale sarebbe stato trovato il batterio killer, sono stati, invece, già condannati.

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