Sigilli ai beni di un imprenditore per un valore di 800mila euro

Il provvedimento coinvolge un imprenditore, Gianluca Favara, 48 anni, ritenuto vicino alla cosca Pesce-Bellocco di Rosarno e Condello di Reggio Calabria
di Redazione
1 luglio 2015
09:20

Il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto il sequestro di alcune società e beni mobili ed immobili ad un imprenditore Gianluca Favara, 48 anni, già condannato a dieci anni nell’ambito del processo Reggio Nord, ma attualmente imputato anche nel processo Ndrangheta banking nel 2014 per usura, estorsione, lesioni, violenza privata ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria, tutti aggravati dalla modalità mafiosa.

 


Posti i sigilli al patrimonio aziendale della ditta individuale denominata "Lavaservice di Favara Gianluca Ciro Domenico", con sede legale a Rosarno, esercente attività di lavanderia ed il capitale sociale ed aziendale della "Mi.Ro srl" con sede legale a Rosarno ed unità locale a Campo Calabro, esercente, tra l’altro, l’attività di "fornitura per tutti settori di catering in generale, di stireria e di tintoria".

 

L’indagine, secondo quanto riferisce la Dia di Reggio Calabria, ha accertato, in particolare, che un gruppo interno alla cosca Pesce-Bellocco di Rosarno e facente capo a Favara, con metodi violenti e con modalità tipicamente mafiose, abbia attuato un lento e graduale processo di aggressione del patrimonio mobiliare e immobiliare di imprenditori milanesi.

 

Favara è ritenuto vicino anche alla cosca Condello di Reggio Calabria ed è accusato di aver gestito e curato gli affari illeciti del gruppo criminale, soprattutto attività imprenditoriali, tra cui la discoteca "Il Limoneto" di Catona di Reggio Calabria.

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