Traffico di droga e armi, blitz contro le cosche del Reggino: nove arresti (NOMI)

I fermi giungono a compimento di un’indagine finalizzata alla disarticolazione di una consorteria facente capo alla cosca Santaiti di Seminara. Tra gli altri reati contestati: estorsione, ricettazione e furti
di Redazione
22 settembre 2016
10:46

Gli agenti della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Palmi, su ordine della Procura reggina, hanno eseguito stamani un decreto di fermo di indiziato di delitto a carico di nove persone ritenute responsabili, a vario titolo, di traffico di armi e di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione e furto, aggravati dalla circostanza di aver agevolato alcune articolazioni della 'ndrangheta operanti nella piana di Gioia Tauro.

 


I destinatari dei provvedimenti sono:


Carmelo Santaiti, di 34 anni
Demetrio Vincenzo Saverio Santaiti (57),
Massiliano Santaiti (40)
Stefano Antonio Santaiti (44)
Vincenzo Mario Santaiti (25)
Andrea Bonforte (25)
Angela Carbone (45)
Saverio Mammoliti (40)
Giuseppe Zangari (50)

 

I fermi sono stati emessi d’urgenza per evitare pericolo di fuga e giungono a compimento di un’indagine finalizzata alla disarticolazione di una consorteria facente capo alla cosca Santaiti di Seminara basata anche su intercettazioni telefoniche e ambientali disposte dalla Dda reggina.


Le indagini hanno consentito di documentare episodi di detenzione, porto e cessione di armi, anche da guerra, tra le quali alcuni kalashnikov, traffico di cocaina e produzione di marijuana anche in concorso con soggetti legati ad altre cosche come Andrea Bonforte di Villa San Giovanni e Saverio Mammoliti, nipote del boss don Saro, di Castellace di Oppido Mamertina.


Contestate anche estorsioni e furti di quintali di legname assieme alla ricettazione di automezzi rubati.

 

Nell'ambito della stessa operazione, in esecuzione di un decreto emesso d'urgenza dalla stessa Dda di Reggio Calabria, sono stati sequestrati un'autovettura Mercedes classe A e un terreno a Seminara. L'immobile sarebbe stato utilizzato da base d'appoggio per lo stoccaggio della droga e la consumazione dei delitti di furto del legnane, mentre l'autoveicolo sarebbe stato utilizzato per gli spostamenti funzionali ai traffici di droga.


Altre quattro persone tra cui un soggetto straniero, da tempo allontanatosi dal territorio italiano, sono tuttora ricercate.

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