Viadotto ‘Italia’ resta sotto sequestro, Calabria isolata

La procura di Castrovillari non sblocca il viadotto in quanto ‘manca la certezza della sicurezza’. La Calabria rimane isolata, numerosi i disagi alla circolazione e all’ economia di tutto il mezzogiorno.
di Manuela Serra
10 marzo 2015
09:54

Il viadotto “Italia” resta sotto sequestro. Lo ha deciso la Procura di Castrovillari che sta indagando sul crollo della struttura che ha provocato la morte di un operaio. La decisione è stata presa in quanto manca “ la certezza della sicurezza”. Intanto poiché i detriti della campata crollata sono finiti anche sul pilone di sostegno del viadotto parallelo, la procura ha deciso di sequestrare tutta la struttura.


La stessa Procura ha aperto un fascicolo d'inchiesta per il reato di omicidio colposo per quanto riguarda la morte dell' operaio e per crollo colposo di costruzioni per la situazione relativa alla struttura del viadotto.



I magistrati hanno individuato due consulenti che dovranno effettuare i controlli e le verifiche sul viadotto. In breve tempo la Procura affiderà l’incarico ai due consulenti che successivamente effettueranno un primo sopralluogo per poi procedere alle verifiche della struttura. Gli accertamenti sono finalizzati a verificare la stabilità della struttura dell’intero viadotto. La Procura, infatti, sta studiando i quesiti da affidare ai due consulenti considerato che la situazione viene ritenuta “molto delicata”.

 

Gli inquirenti, fanno sapere che non intendono dissequestrare la struttura fino a quando non verrà posta in sicurezza senza condizioni.
Intanto il sequestro del viadotto sta creando numerosi disagi sia alla circolazione che all’economia di Calabria e Sicilia. Il crollo della campata del viadotto, di fatto ha isolato la Calabria e la Sicilia e, se tale situazione dovesse perdurare a lungo, così come denunciato in questi giorni dalla Cgil “in assenza di una viabilità alternativa, metterebbe in ginocchio l'intero sistema economico-sociale e istituzionale delle regioni del mezzogiorno e del territorio”.

 

Anche il presidente della regione Calabria Mario Oliverio si è dimostrato preoccupato per questa situazione e, nei giorni scorsi ha contattato telefonicamente l’amministratore unico dell’Anas Pietro Ciucci al quale “ha espresso serie preoccupazioni per i gravi disagi e le pesanti ricadute che tale, necessaria decisione comporta rispetto ad un importante snodo di traffico che coinvolge anche la Sicilia”.

Giornalista
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