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di Asmara Bassetti
30 luglio 2023
10:00

La piccola Venezia del SudDieci cose da non perdere a Scilla tra miti, affacci, spiagge e gastronomia

Situata su un promontorio che si affaccia sul mar Tirreno è famosa per la bellezza del luogo e per le leggende che aleggiano intorno al mare che la bagna

Destinazioni

Situata su un promontorio che si affaccia sul mar Tirreno, Scilla, in provincia di Reggio Calabria, nonostante le sue piccole dimensioni è nota nel panorama delle tappe calabresi da visitare, per la bellezza del luogo e per le leggende che aleggiano intorno al mare che la bagna.

Secondo la mitologia greca, infatti, Scilla era una ninfa che non ricambiava l’amore di Glauco, che si era trasformato in uomo pesce dopo aver mangiato dell’erba che ridiede vita ai suoi pesci. Così il giovane si rivolse alla maga Circe per riavere il suo aspetto. La maga però anziché aiutarlo tentò di sedurlo, venendo rifiutata perché Glauco era innamorato di Scilla. Accecata dalla gelosia quindi la trasformò in un mostro marino con sei teste di cane. La giovane ninfa, impaurita dal proprio aspettò, si tuffò in mare, inabissandosi in quelle acque che rendeva tempestose al passaggio di imbarcazioni, e scatenando il terrore tra i marinai.


Anche Ulisse navigò in quei mari con i suoi uomini, trovandosi ad affrontare sia Scilla che Cariddi, altro mostro mitologico nelle acque dello Stretto di Messina. Sarà forse anche per questo che Scilla attira molti visitatori e turisti, che vogliono scoprirne le bellezze e farsi trasportare dalle antiche leggende ancora raccontate mentre passeggiano tra i vicoli stretti e curati dai quali vedere il mare. Se state pensando ad una giornata o più da dedicare a visitarla, qui trovate qualche consiglio su cosa vedere e cosa fare per non perdervi il fascino delle tappe più importanti che non potete perdere se vi trovate a Scilla.

Chianalea, il borgo dei pescatori

Case a ridosso della scogliera, con il mare che si ritira e sbatte sotto le finestre delle abitazioni. Il nostro tour inizia da Chianalea, tappa obbligata se si passa per Scilla, poiché sarebbe un peccato non visitarla e perdersi la sorpresa nel vedere degli scorci così belli. Il paesino marinaro chiamato anche Piana delle Galee, è abitato da circa 350 persone, e si presenta come un insieme di vicoli che rincorrono rocce e scalette per lasciare spazio alla visuale laterale del mare a ridosso delle case. È veramente incredibile vedere le onde così vicine, tant’è che accanto alle abitazioni si possono trovare, nei punti più ampi, gli scivoli per ormeggiare le barche.

Bar e ristoranti costruiti a mo’ di palafitta sono un altro elemento caratteristico del paesino, dove consigliamo di andare per un caffè o per mangiare, e poter sentire contemporaneamente il rumore del mare che si muove al di sotto del vostro tavolo.

Tra le vie si possono trovare, oltre che le case dei pescatori, alcune delle quali originarie del 1600, anche alcuni palazzi storici. Uno di questi è palazzo Scategna, che si affaccia sullo scalo Araggio, che si presenta con il suo doppio ordine di balconi, disposti su tre livelli, realizzati in pietra squadrata. Inoltre potrete incontrare anche villa Zagari, un edificio degli anni ’30 in stile eclettico. 

Il Castello della famiglia Ruffo

Continuiamo la visita andando al Castello Ruffo, residenza che ospitò importanti personalità storiche e le cui origini risalgono al 493 a.C., anche se il suo stile architettonico lascia intendere che fu costruita in epoche diverse, caratterizzate da differenti culture.

L’architettura è infatti influenzata dalla cultura etrusca, da quella magnogreca, e da quella romana. Divenne prima rocca militare, diventando poi nel 1533 di proprietà della famiglia nobiliare dei Ruffo fino ai primi del ‘700, la quale ha sicuramente lasciato un’impronta architettonica della Casata che per oltre due secoli rimase lì a risiedere. Al suo interno si notano ancora particolari che identificano il castello come tra gli edifici più importanti del Regno di Napoli. Rimase privata fino al 1808, quando divenne proprietà demaniale dello Stato.

Si presenta come una fortezza costituita da torrioni e feritoie, e per accedervi c’è un ponte che arriva fino all’ambiente principale, dove si trova un portale di pietra su cui è visibile lo stemma di famiglia. Dal castello è possibile vedere un panorama bellissimo che dà sulle Isole Eolie.

La Chiesa dello Spirito Santo

La chiesa dello Spirito Santo si trova nel quartiere di Marina Grande e si sviluppa sul promontorio della roccia in cui si può vedere anche il castello Ruffo. L’edificio riveste una grande importanza a livello architettonico e artistico, in quanto rappresenta uno dei pochi esempi di architettura barocca del sud della Calabria, consacrata nel 1752 su una chiesa già esistente. 

Graziata dalla forza del terremoto del 1783, che non provocò danni alla struttura, fu invece distrutta dal maremoto che lo stesso terremoto innescò il giorno seguente. Sull’importante altare maggiore al suo interno si può vedere il dipinto di Francesco Celebrano, artista che nel 1799 dipinse La discesa dello Spirito Santo. È inoltre presente anche una statua di San Francesco di Paola, patrono del quartiere e un’opera di pittura su tela.

La spiaggia di Marina Grande e Punta Pacì

Se oltre a vedere le bellezze dei borghi il vostro tour ideale include anche una tappa in spiaggia, quelle che vi consigliamo di vedere sono due: Marina Grande e Punta Pacì. Marina Grande è molto amata e frequentata dai turisti che passano l’estate qui a Scilla. Si presenta con un tratto di spiaggia di circa 800 metri, costituita da entrambi i lati da rocce grandissime che si tuffano in mare, e dove sulla più grande si trova proprio il Castello Ruffo, che regala allo scorcio maggiore fascino

Un’insenatura che si affaccia sul Mar Tirreno caratterizzata da spiagge sia libere che attrezzate, e dove i fondali sono adatti anche per le immersioni. È proprio qui che la festa di San Rocco, patrono della città, conclude i suoi festeggiamenti, con spettacolari fuochi d’artificio. Attaccata a Marina Grande troviamo Punta Pacì, preferita soprattutto dagli amanti di snorkeling, che immergendosi in queste acque trasparenti possono ammirare numerose specie subacquee che abitano in questi fondali alti. Anche le scogliere a ridosso del mare, come i fondali, possiedono una ricca vegetazione.

Le grotte di Tremusa

Situate a 530 metri sul livello del mare, le grotte di Tremusa sono state esplorate per la prima volta nel 1984 e rappresentano tracce geologiche di ere lontanissime, confermate dalla presenza di pecten latissimus, fossili di conchiglia che abitavano i fondali marini circa cinque milioni di anni fa. Sono composte da due ambienti differenti e si caratterizzano per la presenza di stalattiti a forma di grosse colonne, che si possono ritrovare sia all’interno che all’esterno, cosa che conferisce alle grotte l’aspetto di un labirinto.

Lungo il primo ambiente sulla sinistra, è possibile stare in piedi nella prima parte, mentre quello a destra è meno ampio. Concavità e sporgenze create dal lento penetrare dell’acqua nell’arenaria durante i millenni, sono affiancate dalle conchiglie fossili all’interno della volta delle grotte, dove si possono vedere disposte sia in modo sparso che tutte molto ravvicinate tra loro.

Il nome del luogo pare derivi da “tre muse”, per via di tre statue raffiguranti tre donne che si trovavano all’interno della grotta più grande, che però vennero trafugate in seguito ai saccheggi che quest’ultima subì. Secondo un altro racconto invece, il termine muse si riferisce invece a tre ninfe che abitavano le grotte, dove accoglievano le giovani donne per celebrare l’ultima notte prima delle nozze, con danze e musica. 

La spiaggia di Favazzina

Favazzina è una piccola frazione di Scilla, non molto conosciuta soprattutto fuori della Calabria, e rappresenta perciò uno dei tesori nascosti della regione. Sede della coltivazione del verdello, una varietà di limone, qui viene coltivata anche l’uva zibibbo, utile alla produzione del vino

Una delle migliori caratteristiche della spiaggia, a parte la natura che fa da cornice al paesaggio, è la presenza di calette che si susseguono per alcuni chilometri, e alcune delle quali più nascoste e accessibili solo in barca. Tra quelle più belle c’è quella di San Gregorio, dalla piccola spiaggia fatta di ciottoli bianchi e dal mare che presenta una colorazione che va dall’azzurro al verde. La presenza di scogli lo rendo un posto ideale per chi pratica snorkeling.

La chiesa matrice della Santissima Immacolata

Vicino al castello si trova la chiesa della Santissima Immacolata, ritenuta una delle più importanti costruzioni esistenti a Scilla. I diversi crolli di parti della chiesa causati dai vari terremoti che si sono susseguiti nel corso degli anni, hanno richiesto la messa in atto di lavori di ristrutturazione per migliorarne l’architettura deteriorata. 

La chiesa si presenta formata da sei colonne ioniche bianche che si trovano all'esterno, mentre all’interno si possono vedere colorati mosaici, una particolarità che impreziosisce ancora di più l’edificio religioso. Tra questi, sulla parete dell’altare maggiore, si trova un mosaico in cui primeggia la figura di un angelo benedetto dallo Spirito Santo, che si crede protegga il paese dalle negatività e dalle catastrofi. Oltre ai mosaici, all’interno della chiesa troverete due statue in marmo probabilmente originarie del XVII secolo, che rappresentano rispettivamente l'Immacolata e San Pietro Apostolo.

Il giro in barca dal porto 

Dopo la passeggiata nei vicoli e la scoperta di chiese e spiagge, se siete curiosi di vedere i posti più belli di Scilla da tutt’altra prospettiva, vi consigliamo di fare un giro in barca, con partenza dal porto di Scilla, per una durata di tre ore. Il tour inizierà con il racconto sulle feluche, piccole imbarcazioni a vela con le quali ancora oggi i pescatori del posto praticano la pesca del pesce spada. Durante il giro in barca potrete vedere il famoso scoglio di Ulisse, il Castello Ruffo di Scilla, e il quartiere “sutta u chianu” che visto da mare appare come un suggestivo agglomerato di case affacciate sulle acque del Tirreno.

Si prosegue poi verso Marina Grande, il Costone Tre Croci e Capo Pacì, ritornando poi indietro verso Chianalea, per costeggiare le case costruite sugli scogli e i ristoranti-palafitta, per poi andare alla spiaggia dell’oliveto fino a quella di Favazzina. Qui ci si ferma per circa mezz’ora per dare il tempo agli utenti di fare un bagno. Oltre che verso il borgo marinaro, dal porto partono tour anche per Bagnara Calabra e per Torre Faro, frazione di Messina situata nella punta nord est della Sicilia, attraversando le acque dello Stretto di Messina note per la leggenda di Scilla e Cariddi.  

Assaggiare la brioche con il gelato e le granite artigianali

Se volete rendere completo il vostro tour tra le bellezze e le tipicità di Scilla, non potete trascurare la parte gastronomica. Il borgo marinaro è caratterizzato da una vera e propria tradizionale cultura del gelato, che si traduce con la presenza di varie gelaterie artigianali in cui provare prodotti freschi fatti secondo la tradizione, e dai gusti particolari, il tutto accompagnato dalla vista di scorci davvero incredibili.

Oltre ai noti gusti alla frutta e alle creme, a Scilla si possono facilmente provare anche il gelato al bergamotto o al limoncello, da abbinare ad una tipica brioche, meglio se anche questa fatta artigianalmente. Da Scilla, a Chianalea, a Favazzina, sono varie le gelaterie che vi accoglieranno prendendovi per la gola, e offrendovi anche una vista da cartolina. Se invece il gelato non incontra i vostri gusti, potrete optare per una granita: da provare quella al gusto bergamotto, e gusto gelso.

 

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