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di Giuseppe Mancini
1 aprile 2024
09:02

EscursionismoUn sentiero in paradiso: i 13 chilometri del Tracciolino sono un sogno a occhi aperti tra Palmi e Bagnara

Il tracciato in provincia di Reggio Calabria si snoda a mezza costa tra mare e cielo dominando un panorama mozzafiato. Ecco cosa si trova lungo il cammino

Destinazioni

Tra le meraviglie di Calabria, apprezzate a livello internazionale, c’è il sentiero del Tracciolino che collega Palmi a Bagnara, in provincia di Reggio Calabria, in un percorso a mezza costa a strapiombo sul mare della bassa area tirrenica. Sono tanti i tour guidati che si snodano attraverso l'itinerario, che è diventato una meta ambita dagli amanti delle escursioni. Molteplici i gruppi che provengono da tutta Italia e anche da fuori i confini nazionali per ammirare questo scrigno immerso tra l'azzurro del cielo e il verde della macchia mediterranea.

Il percorso, d’ora in poi, risplenderà di nuova luce grazie all’intervento delle amministrazioni comunali di Palmi, Seminara e Bagnara, che per la prima volta nella storia hanno cooperato per riqualificarlo, ripulendolo dalle erbacce, che in alcuni punti ostruivano il passaggio, ed effettuando operazioni di messa in sicurezza. Interventi che, con una convenzione regolamentata, si ripeteranno periodicamente. Ci si auspica che venga istallata anche una segnaletica appropriata.


L'iniziativa è importante per lo sviluppo dell'intera Costa Viola e la valorizzazione del territorio. Volontari si prodigano da anni per evidenziare il fascino dei circa 13 chilometri del percorso del Tracciolino. L’unicità di questo camminamento, risiede nel fatto che è nel contempo un sentiero di montagna e di mare. Percorrendo gli stretti sentieri sul fianco del Monte Sant'Elia, si apprezzano panorami mozzafiato, si gode della bellezza dello Stretto di Messina, delle Isole Eolie, dell'Etna, e del mare cristallino sottostante, con una veduta che spazia fino a Capo Vaticano. Si respirano silenzi, profumi della natura e suggestioni di altri tempi.

La storia raccontata dall’esperto

«Secondo ipotesi storiche accreditate, i lavori per la realizzazione del Tracciolino risalgono al diciassettesimo secolo. In un periodo storico in cui Palmi iniziava ad esplodere demograficamente, in funzione del fatto che andavano a diradarsi le incursioni dei Saraceni, i cittadini reclamavano maggior contributo di acqua. I rapporti con Seminara, che era il centro di riferimento dell’epoca, ed era in mano alla nobile famiglia degli Spinelli, non erano idilliaci, quindi il marchese d'Arena Andrea Conchublet, sostanzialmente signore di Palmi si rivolse al fratello che si trovava a Bagnara, e insieme decisero di utilizzare la sorgente dell'Olmo per l’approvvigionamento dell'acqua. Si avviarono così le opere del Tracciolino– spiega l’esperto, Eugenio Crea, presidente dell’associazione “Fogghi di Luna”, che insieme ad altri gruppi della zona promuove escursioni guidate e incentiva la valorizzazione del territorio -. Il Tracciolino diventa, altresì, una strada di comunicazione tra Palmi e Bagnara. Le famose bagnarote, fino al secolo scorso, lo percorrevano a piedi con delle ceste in testa piene di pesci e vari prodotti agricoli da vendere in Piazza del mercato (prima denominazione di Piazza Primo maggio). Il sentiero fu molto utilizzato per il commercio, dai cacciatori, pastori e addirittura anche da tanti studenti che venivano a piedi da località Ceramida. Lungo il percorso, sul versante impervio e scosceso, vi si praticava l’agricoltura eroica, con dei terrazzamenti di cui si delinea ancora la struttura, e i raccolti venivano messi su barche e riportati a terra».

 

I punti maggiormente significativi e panoramici

Nel percorso, tra la fitta vegetazione e i profumi di mirto e ginestra di questa meravigliosa area di Calabria, si attraversano piccoli ponti ad arco in pietra, ci si imbatte in fortini, scalinate che portano fino al mare, tunnel militari di inizi ‘800. In un contesto unico, ci si immerge tra la flora e la fauna della montagna, che al contempo è in prossimità delle spiagge. Vi sono punti particolarmente strategici da dove è possibile godere di viste impareggiabili, soprattutto di mattina con le prime luci dell’alba e di sera al tramonto.

«I luoghi da dove si hanno le viste migliori sono “Pietra spaccata” e “L’acqua dei cacciatori” – afferma Eugenio Crea - perché a “Pietra spaccata” sei tra “ Cala del Leone” e “Cala Janculla” e hai lo Stretto di Messina sulla sinistra, che quasi sembra di poter toccare con le mani.“L’acqua dei cacciatori” è il punto dove gira Sant’Elia, la zona maggiormente avanzata, sostanzialmente sopra la “Marinella”, da lì si ha una proiezione spettacolare, va da Capo Vaticano, si vede tutta la Piana, la Costa Viola, e spazia dalle Isole Eolie, Capo d’Orlando, fino all’Etna».

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