Eccellenze calabresi

Tra cioccolato (a Pasqua) e fichi (a Natale): una dolce storia lunga un secolo a Belmonte Calabro

L'azienda cosentina Colavolpe fu fondata nel 1910. Da allora è un’eccellenza della pasticceria calabrese, resa riconoscibile dalla capacità di coniugare tradizione, innovazione e qualità

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di Francesca  Lagatta
11 aprile 2023
08:30

«Nella nostra azienda è racchiusa una bellissima storia generazionale fatta di tradizioni. Tutto ebbe inizio da Nicola, il primo Colavolpe ad aver creduto nei frutti della nostra terra. Grazie alla sua formidabile intuizione, nel 1910 nacque quella che sarebbe ben presto diventata una storia di dolcezza indimenticabile». Si legge così sul sito ufficiale dell'azienda Colpavolpe di Belmonte Calabro, 112 anni di esperienza nel settore dolciario, che hanno fatto di questo marchio una garanzia di qualità e affidabilità. Qualche giorno fa Gerardo Colavolpe, per tutti Dino, ci ha aperto le porte del suo mondo per raccontare una storia di successo, tutta calabrese.

Le origini

L'azienda Colavolpe sorge a Belmonte Calabro, 1700 anime nelle provincia cosentina, e produce dolciumi, concentrandosi prevalentemente sul cioccolato e la linea di pralineria. Ma l'inizio di tutto, l'intuizione di cui parlano oggi gli eredi di Nicola Colavolpe, è la lavorazione del fico, alimento povero ed evidentemente sottovalutato agli inizi del '900, che invece è stata la pietra miliare di questo marchio. Il capostipite Nicola se ne innamorò dopo essersi trasferito in Calabria dalla costiera amalfitana e cominciò a produrlo, rivendendolo sotto forma di Crocette, ossia dalla sovrapposizione dei fichi già seccati che danno loro la tipica forma a croce. Ancora oggi le Crocette firmate Colavolpe vanno a ruba e vengono realizzate seguendo diverse ricette. Quelle più richieste sono quelle farcite con noci e cedro di Calabria, oppure mandorle e scorze di arance candite.


Il cuore dolce della Calabria

Il punto vendita dell'azienda Colpavolpe è una piccola boutique della dolcezza, raffinata, elegante, piena di luce e colori, che per un attimo fa tornare bambini, soprattutto nel periodo a ridosso della Pasqua, quando gli espositori si riempiono di uova di cioccolato. Ad accogliere i clienti ci sono Giulia e Miranda Colavolpe, zia e nipote, che aggiungono alla dolcezza del cioccolato il calore dell'ospitalità e della gentilezza. Poco distante sorge il laboratorio di produzione dei dolciumi e del cioccolato, in cui tutto parla calabrese. La mission aziendale è ben spiegata all'ingresso, su cui campeggia una scritta: «Un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune può raggiungere l'impossibile». I dipendenti, circa una trentina, sono tutti uomini e donne del posto e si occupano della produzione e della rivendita del prodotto in ogni sua fase, prestando molta attenzione ai dettagli. «La nostra è una famiglia - ci spiega Dino, che ci accompagna in questo viaggio -, per noi il benessere dei nostri collaboratori conta più di ogni altra cosa. Molti sono figli di ex dipendenti oggi in pensione e ne andiamo fieri». Senza di loro questa storia di straordinario successo non sarebbe mai esistita.

Nel nome della tradizione

L'azienda Colpavolpe si tramanda da quattro generazioni, ma lo scorrere del tempo ha lasciato intatti i principi cardine sui quali si fonda: tradizione e rispetto dei valori. «Abbiamo sempre creduto in noi e abbiamo continuato a investire ininterrottamente nel nostro territorio e in tutta la Calabria». Anche quando sembrava un'utopia. «Il nostro impegno è stato quello di tenere altissima la qualità dei nostri prodotti, tanto da farla diventare la nostra bandiera». Una scelta vincente, che ha consentito all'azienda Colavolpe di rimanere in piedi, per oltre un secolo, anche nei peggiori periodi di crisi del Paese.

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