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8 aprile 2023
15:30

Pasqua e Pasquetta in Calabria, dalle escursioni fuori porta ai borghi da favola: ecco le mete più belle

Dal fascino di Le Castella ai boschi della Sila, e poi ancora i borghi di Civita e Tropea, le suggestioni di Pentedattilo e le bellezze custodite a Pizzo, Gerace, Paola e Fiumefreddo

Destinazioni

A ridosso delle festività, in mezzo ai giorni ordinari che precedono le date segnate in rosso sul calendario, c’è una domanda che inchioda la mente delle persone desiderose di cambiare aria e città almeno per qualche ora: dove andiamo?  Un interrogativo, un dubbio, un’indecisione che si fa sempre più pressante man mano che il tempo diventa più stretto e il periodo festivo più vicino.

Pasqua e Pasquetta sono ormai prossime all’arrivo. E le escursioni fuori porta, ad esse quasi sempre abbinate, necessitano di un minimo di organizzazione. Ad iniziare proprio dalla scelta del luogo da raggiungere per trascorrere le ricorrenze. 

Chi abita in Calabria probabilmente parte avvantaggiato nello svolgimento di tale compito. Tra mare e montagna, costa ed entroterra, la regione ospita una serie di luoghi da cui il visitatore, una volta giunto il momento di rientrare a casa, fatica a distaccarsi. I ricordi, la nostalgia, la voglia di tornare tengono sotto scacco, prigioniero, chi da quei posti si è lasciato affascinare ricorrendo all’esclusivo impiego degli occhi e del cuore. La Calabria è terra che sa farsi amare per il ricco patrimonio naturalistico, storico e culturale che, nella maggior parte dei casi, i suoi abitanti hanno saputo custodire. Scegliere soltanto una o due mete per sostenere la felicità nei giorni di festa, senza guastare le aspettative delle ferie faticosamente meritate, non è semplice. Tuttavia, è meglio scontrarsi con la difficoltà di una decisione e non con l’assenza di alternative. 

Attraverso i testi che seguono, vogliamo proporre alcune idee, qualche indicazione, semplici suggerimenti per facilitare la selezione dei posti da raggiungere nei giorni di Pasqua e Pasquetta. Non una graduatoria di merito, men che meno una classifica di bellezza, più semplicemente un breve elenco pronto all’uso. Ma anche un modo per rammentare ai calabresi che soltanto osservando, conoscendo e prendendosi cura della propria terra è possibile stabilire un nesso profondo tra un luogo e l’orgoglio di abitarlo.  

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Civita

Considerata la porta meridionale del Parco nazionale del Pollino, la comunità arbëreshë di Civita sorge a 450 metri suo livello del mare in provincia di Cosenza. Il borgo si caratterizza per una serie di elementi architettonici particolari e suggestivi. I comignoli di Civita, ad esempio, rappresentano un'attrattiva per il paese. Le loro forme, a tratti esuberanti e sproporzionate rispetto alle dimensioni della case, mescolano l'arte con l'architettura e la tradizione. Alzare gli occhi verso l’alto, intromettendo il proprio sguardo tra le tegole dei tetti, può riservare dunque stupore e sorpresa per via dei singolari comignoli e del loro aspetto. 

Altro elemento peculiare del piccolo centro coricato ai piedi del Pollino è rappresentato dalle cosiddette case parlanti o case Kodra. Si tratta di abitazioni su cui sembrano immortalati, grazie anche alla disposizione di porte, finestre e caminetti, alcuni volti umani con tanto di occhi, naso e bocca.  

Ad arricchire ulteriormente la comunità italo-albanese di Civita sono le tradizioni storiche, linguistiche e religiose ereditate dall'Albania e tuttora in circolo nella vita quotidiana del borgo. 

Da non perdere inoltre, una volta giunti nella cittadina dell’alto cosentino, è il Ponte del Diavolo che, secondo la leggenda, venne edificato proprio dal principe degli inferi sopra il torrente Raganello.

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